Cronache di Napoli - La Fiorentina, lo sfizio di Dries Mertens. E' tornato il vecchio Napoli
Segna Mertens, segna Hamsik. E segna Callejon, che era digiuno. In teoria segna anche Higuain, solo che Damato fa finta di non vederlo. In una parola, segna l’attacco del Napoli, che torna finalmente ai suoi livelli, a graffiare come succedeva sino a due mesi fa. Magari meno di un anno fa, quando costruì il record assoluto dei 104 gol stagionali, ma è comunque un passo, un risveglio primaverile tardivo dopo due mesi di letargo. Non una festa del gol, ma quasi. La Fiorentina abbattuta dai colpi degli attaccanti azzurri, tornati a scambiarsi gol e posizioni come ai bei tempi. Con Gabbiadini al posto di Hamsik, Higuain arretra e lascia all’ex doriano la possibilità di attaccare la profondità col suo scatto. Lo stesso Gabbiadini scambia spesso la sua posizione con quella di Mertens, all’occorrenza anche trequartista centrale. E’ un altro Napoli, è un altro attacco. E il gol del vantaggio lo testimonia: la sponda è di Callejon, l’assist di Higuain e la conclusione, di destro e a giro nell’angolino, di Mertens, che poi corre ad abbracciare proprio il Pipita. E’ il suggello della compattezza ritrovata e di una vena realizzativa finalmente all’altezza della sua fama. Uno sfizio per Mertens, che ha la Fiorentina tra le sue vittime preferite: tre gol con quello di ieri dopo i due dello scorso anno, uno al Franchi e l’altro nella finale di Coppa Italia a Roma. Ma se per il belga il gol è la conferma di un momento positivo di forma, per Higuain il gol negato sarebbe stato una liberazione. Non brillantissimo ma furente, il Pipita, voglioso di scrollarsi di dosso un digiuno di gol che dura ormai da oltre un mese (all’Inter l’8 marzo l’ultimo gol) ma anche le chiacchiere velenose sulla sua vita extracalcistica rispuntate in città dopo la sconfitta con la Lazio. Ci era riuscito, Higuain, a segnare, dopo averci provato già una volta, con una mazzata che era finita a un soffio dal palo destro della porta di Neto. Poi, dopo l’episodio del gol negato, l’occasionissima: solo a tu per tu col portiere viola, l’argentino incredibilmente ritarda la conclusione sino a perdere l’opportunità di quello che sarebbe stato un gol comodo. Segnali di risveglio, gli stessi che arrivano da Callejon, la vera delusione di questa stagione. Pesa il digiuno di gol dello spagnolo, lo scorso anno vero valore aggiunto della squadra di Benitez. Era a secco dalla trasferta di Cesena del 6 gennaio, l’ex Real, difeso allo stremo dall’allenatore, che lo ha schierato anche quando non era al top della condizione. Il suo gol, un tocco agevole dopo l’assist di Insigne, può essere uno spartiacque. E forse anche per questo Calleti esulta passandosi le dita sulla spalla, quasi a volersi scrollare di dosso la negatività o, giurano i maligni, a mimare la scarsa considerazione che ha per le critiche che gli sono state mosse. Certo è che in una sola domenica, il Napoli ritrova il gol di tre dei suoi sei attaccanti.