Cucci: "Sarristi armati di mandolini, caccavelle e putipù: Sarri è “‘O sole mio” di tanti napoletani pronti a defenestrare Ancelotti"

25.05.2018
13:40
Redazione

Ancelotti - almeno secondo molti napoletani ingrati - sarebbe sovrastato solo da Maradona. Come se non contassero nulla Bianchi e Bigon, che per vincere scudetti

Ancelotti - almeno secondo molti napoletani ingrati - sarebbe sovrastato solo da Maradona. Come se non contassero nulla Bianchi e Bigon, che per vincere scudetti dovettero gestire con Diego una squadra composita e bizzarra; come se per la Grande Bellezza Maurizio Sarri non avesse ereditato la concretezza di Mazzarri e i campioni voluti da Benitez, riassemblati in un 4-3-3 micidiale. Ma alla fine perdente. Motivo per cui De Laurentiis, dopo avere assistito all’addio strappacore di Sarri al suo popolo, ha deciso che di vittorie morali e sconfitte gloriose non ne poteva più. Come ho detto per mesi, inascoltato dai “sarristi” armati di mandolini, caccavelle e putipù. De Laurentiis, grand’uomo di cinema, tiene in serbo da anni un prezioso soggetto , “Loro di Napoli”, (scritto prima dei “Loro 1 e 2” di Sorrentino) dedicato alla squadra e a se stesso, ipotetici vincitori del terzo agognato scudetto; e per questo ha deciso di fare un colpo hollywoodiano ingaggiando il Mister da Oscar che ha un curriculum più ricco di Conte (dico di Antonio) nominato prima di lui. Per ora il sor Carlo merita un premio per il coraggio dimostrato nell’assumere tanto impegno : Sarri non tramonta, è “‘O sole mio” di tanti napoletani che oggi applaudono Ancelotti e domani son pronti a defenestrarlo se non vince; e mentre il suo predecessore ha dovuto duellare con la Juve, unica nemica, Carlo dovrà vedersela anche con l’Inter Rinascente e la “sua”Roma sempre più baldanzosa. Roberto Mancini s’è accollato generosamente (parlo di ingaggio ridotto “per amore” e la convocazione di Balotelli) un impegno meno urgente, sperando che nel frattempo Malagò e gli “abetiani” mettano in cantiere le indispensabili riforme riguardanti il campionato a 18 e il semi-blocco degli stranieri (almeno sei italiani in campo per squadra) smettendo di litigare. Ancelotti deve temere i “sarriani”, Mancini i “federali”.

Fonte : Italo Cucci - QS
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