Cucci: "Vi pare che Sarri meritasse la tirata di De Laurentiis? Appassionati di calcio ormai assediati da cafoni e paroliberi analfabeti"

22.05.2018
05:00
Redazione

Se il campionato è finito in gloria si deve dir grazie alla Lazio e all’Inter, questa infine passata con il cuore all’Olimpico dopo

Se il campionato è finito in gloria si deve dir grazie alla Lazio e all’Inter, questa infine passata con il cuore all’Olimpico dopo una vera partita di calcio piuttosto che alle potenti protagoniste del campionato, Juve e Napoli, che continuano a ferirsi con parole e gesti indegni del loro livello. E del nostro gioco amatissimo. Non tutti hanno creduto che Conte e Mourinho facessero sul serio quando al termine di Chelsea-United 1-0 ( e Coppa all’italiana) il vincitore e il vinto si sono abbracciati platealmente. Perché tutti vedessero, a Wembley e nel mondo, che anche un festival d’insulti può finire con un gesto di pace. La classe non è acqua. Soprattutto non è italiana: come dicevo, due grandi squadre, la Juventus e il Napoli, hanno onorato un campionato combattutissimo ma fino all’ultimo, con le volgarità di Douglas Costa e le accuse di De Laurentiis, si è confermato il momento italico colto anche dall’Istat: questa è la stagione del rancore, di una violenza paradossalmente “social” che ha rovesciato i termini dello sport, lasciando in parte insoddisfatti anche i vincitori odiatissimi e amareggiati i veri appassionati di calcio ormai assediati da cafoni e paroliberi analfabeti. Quasi in linea con un disegno preventivo, l’ultima ora del campionato è stata onorata da una partita vera in nome della Champions, dura, leale, non decisa dal fatturato ma dalla capacità tecnica dei contendenti. A partire da Felipe Anderson, autore del vantaggio dopo l’autorete di Perisic: prendo ad esempio il suo bellissimo gol in contropiede, perfetta sintesi del gioco della Lazio, in giusto equilibrio fra il senso pratico e l’armonia estetica. Sembrava fatta, davanti al nulla dell’Inter, velleità non sostenute da campioni validi ma all’apparenza disadattati. Poi, forse per la prima volta, checché ne dica il paziente Spalletti, i nerazzurri ci hanno messo il cuore: con il soluto Icardi che va a 100 gol ma soprattutto con una scelta del tecnico che lipperlì mi è parsa folle e invece è stata vincente: Ranocchia. Il reprobo Ranocchia umiliato dai predecessori di Spalletti l’ha ripagato della fiducia esaltando gli ultimi minuti dei compagni. E gol vincente di Vecino. Una bellissima partita, ripeto, perché Lazio e Inter - spinte da necessità diverse come diversi sono Lotito e Zhang - hanno giocato solo per vincere. Meglio di Chelsea e United che hanno celebrato il Catenaccio’s Day ma alla fine il popolo dei bleus pareva avesse vinto la Champions, tornando in adorazione di Antonio Conte. La classifica finale ha espresso, a mio avviso, solo un’ingiusta punizione, spedendo in B il Crotone. C’era di peggio. Mentre l’improvviso crollo della Fiorentina e dell’Atalanta rilancia un decoroso Milan in Europa League. Bravo Gattuso. Un passo avanti nel futuro campionato? Ribadisco un concetto: sarà ancora Napoli-Juve, ovvero duello continuo. Con Allegri e (forse) Sarri. A proposito di inquietudini: vi pare che Sarri meritasse la tirata di De Laurentiis tipo “ ti do gli otto giorni”?

Fonte : Italo Cucci - Il Roma
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