Da Capello a Del Piero, 'no' al VAR su chiamata: "Follia, il calcio è altro"

18.02.2020
11:30
Redazione

Capello e Del Piero contro il Var

Ultimissime calcio Napoli - Metti i grandi maestri del calcio e del premio Laureus a parlare di Var, di razzismo e di fair play finanziario: l’italiano Fabio Capello, il francese Arsene Wenger, l’anglosassone Jill Ellis (ha la doppia nazionalità inglese e americana), allenatrice degli Usa femminili, campionesse del mondo. Aggiungici un ex giocatore, Alessandro Del Piero. E da questa panchina internazionale che ti viene fuori? Che sono tutti contro la chiamata. Capello: «Var importante perché corregge gli errori, ma il challenge è folle, non esiste. La verità? Ci vorrebbe un ex giocatore nella sala Var che aiuti l’arbitro ad interpretare gesti e movimenti, perché anche in due o in tre si commettono errori. La verità? È difficile parlare con gli arbitri, sono un mondo chiuso».
Del Piero: «Var ancora da sperimentare, io sono per dare potere agli arbitri, ma non sono favorevole alla chiamata perché il calcio è diverso dagli altri sport, dal tennis e dal football americano dove se poi non hai ragione prendi una punizione, non puoi avere il time out». Wenger: «Ci vuole ancora tempo per sperimentarla, ma certo un naso in fuorigioco di millimetri fa riflettere». Ellis: «Var ok, ma stiamo attenti alla sua evoluzione, annullare un gol per una coda di cavallo fuori linea è una decisione innaturale».
Tutti d’accordo invece sulla lotta contra l’omofobia e il razzismo, e piena solidarietà a Moussa Marega, attaccante del Porto che in Portogallo ha lasciato il campo dopo essere stato ammonito per reazione ai cori razzisti. Wenger: «Anche io ho sopportato insulti e contestazione e ho reagito concentrandomi ancora di più sul mio lavoro. Cosa fai: te ne vai ogni volta? Non si può. Ma i club dovrebbero fare di più per educare i tifosi, i mezzi ci sono anche per individuare chi sono i violenti ed escluderli dalle partite. Coinvolgere di più l’arbitro? Ma ha già tanto da fare, fra auricolari e direzione è pieno di responsabilità, molto meglio sensibilizzare il quarto uomo».
Ellis: «Ogni volta che mi è capitato io ho sostenuto le mie giocatrici. Sono con loro. E chi usa toni sessisti o razziali fuori per sempre ». Capello: «Giusto interrompere le partite e fermare il gioco. C’è gente che va allo stadio solo per sfogarsi, quelli vanno esclusi a vita».
E sulla squalifica del Manchester City, escluso dalle Coppe per due anni? Capello: «È una decisione forte. Ma Lazio e Atalanta stanno dimostrando che le grandi squadre non si fanno solo con i soldi o con i presidenti ricchi». Del Piero: «Se il City resta fuori dalla Champions credo che a molti giocatori e all’allenatore gli cambi la prospettiva. Quindi l’arrivo alla Juve di Guardiola potrebbe essere possibile, il divario che c’era prima si è assottigliato. Chi non vorrebbe un allenatore così? Ha avuto successo in Spagna, in Germania e in Inghilterra. Gli mancano Francia e Italia, dove ha giocato con il Brescia e non ha vinto. Sarebbe molto interessante vederlo in Serie A». Wenger che per 22 anni ha allenato l’Arsenal: «Sanzioni giuste. Le regole devono essere rispettare, chi le viola e lo fa consapevolmente deve essere punito. Lo sport significa vincere, ma anche rispettare le regole ». Ellis: «Guardate anche alle donne e sostenete la parità salariale ». È fair play civile anche quello.
 

Fonte : Repubblica
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