Dalle polemiche, ai fatti: via ad una causa contro Juventus e Douglas Costa

21.05.2018
09:40
Redazione

L'avvocato Angelo Pisani si fa promotore di una iniziativa contro la Juventus e Douglas Costa

Siamo alle carte bollate. Il San Paolo si è goduto la festa, zero repliche alle bravate juventine ma avvocati, associazioni e comitati di tifosi prendono posizione contro la festa bianconera per il 34esimo scudetto, andata ben oltre le righe. Un esposto-querela alla Procura di Napoli verrà presentato questa mattina dall'avvocato Angelo Pisani: oggetto, una richiesta milionaria di risarcimento danni al calciatore Douglas Costa, complice di offese e danni tramite social manifestate attraverso la pubblicazione di un post che ritraeva scritte volgari e una bara azzurra con il nome di Insigne.

Le parole di Pisani

Circa duecento, tra professionisti e semplici tifosi, hanno condiviso l'esposto di Pisani, come riporta Il Mattino: «Abbiamo predisposto l'invito alla negoziazione assistita destinata alla Juventus ed al giocatore, oltre a tutti coloro che hanno condiviso sui social i commenti e i cori incivili. Chi vuole, può aderire alla maxi causa risarcitoria, dove viene chiesto un indennizzo di danno personale e di immagine quantificabile in 5mila euro per ciascun tifoso. Siamo stanchi e avviliti e se abbiamo deciso di adire le vie legali, è perché tanti napoletani hanno chiesto di approfondire tale vicenda». Oltre alla querela per i responsabili, è prevista una moltitudine di azioni risarcitorie per ogni cittadino napoletano che si costituirà in giudizio. «Ci basiamo sul principio di grave responsabilità dell'autore dell'offesa e per la sua scorretta condotta in danno altrui. Dovranno pagare i calciatori e la società per la responsabilità oggettiva. I tempi sono quelli previsti dalla legge, quindi 30 giorni dal momento in cui i convenuti riceveranno l'istanza risarcitoria. Senza riscontri, al 31esimo giorno notificheremo l'atto di citazione e partirà l'iter di un vero giudizio civile». Al Calcio Napoli e alla Federazione scrive invece il Comitato per la difesa e la tutela dei tifosi, invocando la rimozione di scritte illegittime allo Stadium di Torino e su alcuni profili istituzionali del club bianconero. Precisa l'avvocato Carlo Claps, presidente del Comitato: «È inspiegabile il silenzio della Federcalcio di fronte a un atteggiamento così arrogante e presuntuoso: per la legge gli scudetti sono 34 e non 36 (come esternato da Chiellini, giocatore della Nazionale, e dell'amministratore delegato Marotta). Se esiste una normativa che riguarda le offese di natura razzista e territoriale, ci chiediamo perché l'esposizione ufficiale e impropria di titoli, debba passare impunita agli occhi delle massime istituzioni calcistiche, che hanno ispirato le note sentenze di Calciopoli. Lo Stadium è di proprietà del club, che è direttamente responsabile: di fronte al persistere di tali irregolarità chiediamo sanzioni come ammende e chiusura dell'impianto».

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