De Canio non ha dubbi: "E' l'anno di Insigne. S'intende bene con Higuain, segnerà tanto"

18.08.2015
12:10
Redazione

«Il calcio è un gioco dinamico, non statico. Dove tutti devono saper fare tutto. In attacco Lorenzo è in grado di giocare in qualsiasi posizione». Gigi De Canio, allenatore con un passato anche sulla panchina azzurra, è tra quelli che battezzano la prossima come la stagione della consacrazione per Insigne. Lo fa in un'intervista pubblicata sull'edizione odierna del quotidiano 'Il Mattino': «Ha ventiquattro anni, sa cosa significa giocare a Napoli nel bene e nel male, fa parte del giro della Nazionale: insomma non è uno sprovveduto, lui più di tutti sa bene che quest’annata può dare la definitiva svolta alla sua carriera. E' giovane e avrebbe ancora tempo, eventualmente, per rifarsi. Ma ci sono tutti i presupposti perché adesso prenda il volo». 

Viene da un campionato difficile. «Come quasi tutti, del resto. Gli ultimi due mesi della gestione Benitez hanno vanificato il lavoro che era stato fatto a monte. Insigne è stato condizionato dall’infortunio, ho l’impressione però che si sia ripreso alla grande».

È stato il migliore, con Mertens, in questo precampionato. «Buon segno, vuol dire che è motivato. Anche se sei un fenomeno, devi sempre essere sorretto da una eccellente condizione mentale. Quando ci sono queste qualità, il giocatore è destinato a fare soltanto bene».

E ha anche cambiato ruolo: trequartista. Un azzardo? «No perché lui ha caratteristiche tecniche specifiche. È veloce, sa inserirsi, possiede facilità di passaggio e di battuta a reteCon Benitez agiva da esterno alto ma si alternava spesso da trequartista ad attaccante, e comunque doveva essere da supporto alla punta centrale. Adesso il suo ruolo istituzionale è proprio quello di assistere più direttamente HiguainBisogna vedere nello specifico che tipo di giocate gli chiederà Sarri. I suoi nuovi compiti tattici lo porteranno spesso a concludere, credo che alla fine Insigne garantirà anche un discreto numero di reti». 

Di solito cosa chiede un allenatore al proprio trequartista? «Di farsi consegnare palla dal centrocampo e istruire l’azione offensiva, o direttamente o mettendo in condizione le punte di concludere. Se poi il centravanti arretra per contribuire alla manovra, ecco che si aprono gli spazi per permettere al trequartista di entrare in area».

Sulla carta un’intesa fattibile con Higuain. «Certo, l’argentino non è tipo da stare fermo in area ad aspettare i passaggi dei compagni. I due si conoscono bene, giocando in velocità sapranno migliorare il loro feeling in campo». 

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