De Giovanni: "Era ciò che serviva ad Insigne: una vittoria che cancella pensieri e retropensieri"

22.11.2016
18:00
Redazione

Scrive Maurizio De Giovanni nel suo editoriale per il Corriere del Mezzogiorno: Serviva per dire allo scugnizzo di Frattamaggiore, unico orgoglioso italiano in campo, che nel suo piede degno di magie e pieno di talento ci sono tanti gol, tanti assist e tanto futuro; e che di questi gol, di queste magie e di questo talento c’è tanta necessità in questo momento. Non che la vittoria abbia di colpo spazzato via le nubi, come un colpo di vento a marzo. Il cielo resta scuro, e si sentono anche tuoni lontani se è per questo. Vedere per esempio Mertens, piccolo com’è, schiacciato tra due difensori centrali avversari e spalle alla porta, disperatamente affannandosi per offrirsi a qualche sponda senza riuscirci è cosa tristissima, anche per il momento di splendida forma del ragazzo. E la difesa, al solito, ha prodotto un paio di amnesie che hanno concesso a Zapata (ah, Zapata…) di impattare su un Reina finalmente attento e a Periça di saltare indisturbato rimettendo in piedi una partita che doveva oggettivamente essere già finita al dodicesimo del secondo tempo. Nelle rotazioni rientrano un Giaccherini senza spunto e un El Kaddouri fuori ruolo, purtroppo; e l’incombente Coppa d’Africa amputerà il Napoli di Ghoulam e soprattutto del sempre sontuoso Koulibaly, sabato letteralmente gigantesco, un muro invalicabile che spesso mette pezze a evidenti carenze degli incontristi. Non tutto è a posto, insomma; e motivi di preoccupazione il tifoso ne ha, eccome. Però, appunto, si è vinto. E l’attitudine della vittoria a cancellare pensieri e retropensieri è assolutamente chiara, tanto è vero che ci si sveglia con un largo sorriso e si guarda al futuro prossimo con maggiore ottimismo. Serviva, la vittoria. Serviva soprattutto perché la partita di domani contro la Dinamo di Kiev, unica già esclusa dai giochi per la qualificazione agli ottavi ma ancora in corsa per un posto in Europa League, si propone come uno snodo fondamentale per la stagione. Parleremo di questo match domani, quando le pagine sportive del giornale analizzeranno con la proverbiale attenzione i termini e le modalità con le quali Sarri e i suoi si disporranno ad affrontare l’avversario. Per quanto ci riguarda, e per quanto può fare un tifoso, guardiamo all’appuntamento con ansia e concentrazione. Gli ucraini devono vincere, e la strana, assurda partita col Besiktas dà loro qualche spunto di speranza. Magari attaccheranno. Magari non potranno accontentarsi di un pareggio e non alzeranno le famose barricate contro le quali il Napoli, purtroppo, spesso evidenzia i propri attuali limiti di penetrazione. Magari offriranno qualche spazio, nel quale potranno infilarsi secondo le proprie caratteristiche i nostri veloci nanerottoli. Magari toccherà a un altro italiano, Gabbiadini, se si riprenderà dalla contrattura, fare quello che ha fatto Insigne, cioè riprendersi il tabellino dei marcatori. Magari. Nel frattempo, per poche ore ancora, godiamoci la vittoria esterna. Che serviva. Eccome, se serviva.

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