De Giovanni sul CorrMezz: "La follia di Gabbiadini ha messo gli azzurri in condizione di fare quello che storicamente non sanno fare: gestire il risultato"

25.10.2016
12:00
Redazione

La Juve, già: che ha dato una lezione di stile a tutto il settore, assumendo con compassato silenzio il gol ingiustamente annullato che avrebbe messo la partita col Milan su altri binari. Ammettiamolo, su: fosse successo viceversa, sarebbe scoppiato il finimondo. E da Milano oltre che una classifica più corta è venuta fuori una capolista poco brillante e amputata per qualche incontro del suo uomo di maggior classe, quel Dybala che ha tolto molte castagne dal fuoco ai bianconeri in questa prima parte di torneo. Ha vinto, il Napoli, e questa vittoria alleggerisce la pressione e ci tiene legati alla locomotiva di un treno che non va poi così veloce. E anche se il Crotone si candida per il record negativo assoluto di punti e per una retrocessione parecchio anticipata rispetto alla conclusione del campionato, forse potendo disporre del proprio campo e del proprio pubblico qualcosa in più la farà, anche se tecnicamente è apparso di rara pochezza. Qualche considerazione a margine di questa vittoria però va fatta, per amor di verità e per chiarezza, nonché per evitare di alimentare illusioni di risolta crisi e di ritrovata freschezza. Ci si pone una domanda: contro quante squadre di serie A in trasferta, senza punte centrali di ruolo e con l’uomo in meno per un’ora e più di gioco, si sarebbero riportati indietro i tre punti? La follia di Gabbiadini, nel merito della quale non essendo Freud o Jung non ci sentiamo di entrare, ha messo gli azzurri in condizione di fare quello che storicamente non sanno fare: gestire il risultato. E il solito gol subito evitabilissimo, per fortuna, è arrivato al sospiro finale e non ha dato tempo ai ragazzotti calabresi di tentare l’impossibile. Notizie cattive e notizie buone. Salvo belle sorprese, ci avviamo ad affrontare Empoli e Juventus senza un solo attaccante centrale in formazione. Né in campo, né in panchina. Lo scenario peggiore, quello che avevamo tutti temuto in occasione dell’infortunio di Milik. Certo, Sarri aveva predisposto una soluzione alternativa, con Mertens centravanti, che non era nemmeno dispiaciuta: ma una cosa è appunto un’alternativa, altra cosa è l’unica possibilità. Paradossalmente siamo più preoccupati per il turno casalingo con il tignoso Empoli, che prevedibilmente alzerà una barricata per forzare la quale servirebbero chili e centimetri, che per lo Juventus Stadium, dove data la potenza e la poca mobilità dei difensori bianconeri forse la velocità nello stretto di Callejon, Insigne e del belga sarà più adatta. Le buone notizie: ottima prestazione dei nuovi. Maksimovic acquisisce sicurezza e trova perfino il gol, Giaccherini entra e mostra intelligenza e mobilità, soprattutto il ragazzino Diawara incanta e fa legna, producendo gioco e marcando come Jorginho quando sta molto, molto bene. Non sapremo mai se il loro inserimento sia stato puntuale o tardivo: l’importante è che ci sia stato. E che il Napoli abbia vinto. Il che ovviamente è l’unica cosa che conti.

Fonte : De Giovanni - Corriere del Mezzogiorno
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