Diritti tv, la fine del duopolio Sky-Mediaset: via alle grandi manovre, spunta un canale della Lega
Catenaccio e contropiede. Bandito il tiki taka la partita sui diritti tv si gioca di rimessa. Per l’assegnazione dei match di serie A del 2018-2021 bisognerà attendere. Quanto? Come riporta Il Corriere della Sera: "Maggio-giugno è la scadenza più ottimistica, settembre quella più realistica, così assicurano fonti vicine al dossier. Sarebbe insensato e rischioso muoversi prima della risoluzione della querelle Vivendi-Mediaset: che si trovi un accordo fra Cologno e Parigi. Prima della serie A infatti si conosceranno i destini della Champions: l’asta dovrebbe concludersi fra marzo e aprile. È un piatto ricco: quattro squadre italiane ammesse nella fase a gironi, nuove fasce orarie e la decadenza dell’obbligo di trasmettere almeno una gara in chiaro. La Uefa vuole monetizzare le novità: si aspetta un aumento del 30% rispetto agli attuali 225 milioni l’anno. In pole c’è ora Sky, anche se altre emittenti come la rampante Discovery possono puntare a qualche fetta della torta. Difficile che la Rai, nonostante i maggiori introiti dal canone in bolletta, si avventuri in un terreno che non esplora da anni spendendo almeno 50 milioni per uno «slot».
Per scongiurare il «monopolio» o la svendita dei diritti, esiste un piano B che circola sui tavoli della Lega. Creare un canale autonomo con contenuti da distribuire alle tv e alla rete della banda larga. Per realizzarlo serve un partner finanziario, i colloqui con fondi d’investimento sono in corso. A godere di ottima salute, almeno televisiva, è la Coppa Italia (da assegnare con lo stesso bando 2018-2021). Con una spesa limitata (25 milioni circa) il ritorno è elevato. L’interesse è alto, anche da parte di Urbano Cairo editore di La7".