Dumitru: "Dal Napoli alla Corea, in azzurro non ero pronto di testa! Michu ha provato a portarmi in Spagna, sento ancora Hamsik"

30.03.2021
13:10
Redazione

Intervista a Nicolao Dumitru

Ultime notizie Napoli - Nicolao Dumitru, ex attaccante del Napoli dal 2010 al 2016, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino.

Ad oggi cosa le riportano alla mente Napoli e il Napoli?

«Non mi piace guardare al passato con tristezza. Quindi porto con me ricordi bellissimi, pur essendo consapevole di essere arrivato a Napoli quando ancora non ero pronto di testa. Passare dalla Primavera dell'Empoli al Napoli è stato un salto importante. Ero poco più che maggiorenne, avevo fatto poche presenze in prima squadra e poi ero alla mia prima vera esperienza lontano da casa: con qualche anno in più avrei potuto dare un apporto diverso. E poi ho avuto la sensazione che poco alla volta non facessi più parte del progetto tecnico azzurro».

Con i calciatori è rimasto in contatto?

«Molto con Dezi che sento ancora oggi. Mentre fino a qualche anno fa ero in contatto anche con Lorenzo Insigne. Poi Hamsik: a Napoli eravamo vicini di casa. Ogni tanto ci commentiamo le foto su Instagram: è bello sapere che trova il tempo per me tra i mille messaggi che riceve. E poi Michu. Siamo rimasti in ottimi rapporti, e quando è diventato dirigente dell'Oviedo ha anche provato a portarmi a giocare lì»

Ora la Corea: che impatto ha avuto? E il calcio?

«Sono qui da due mesi: mi manca il cibo europeo e con la lingua è un disastro. Per il resto tutto alla grande. Si lavora molto sull'aspetto fisico. Tutti corrono tanto, ma tatticamente è un'altra storia rispetto all'Europa. Anche per questo cercano di inserire tanti europei che possano elevare il tasso tecnico e tattico. Giochiamo con il 3-5-2 e per ora sto facendo la seconda punta, ma l'idea dell'allenatore è passare al 3-4-3 e farmi giocare esterno d'attacco. Con il Suwon Bluewings siamo quarti e puntiamo ai playoff. Che bello il pubblico: perché qui gli stadi sono aperti al 10% della capienza, quindi in ogni partita ci sono sempre almeno quattromila spettatori»

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