Fedele su Il Roma: "Dopo Salisburgo, Ancelotti doveva avere gli attributi di dimettersi. ADL usi il pugno duro con chi si ritiene intoccabile"

18.11.2019
11:10
Redazione

Enrico Fedele su Il Roma

Notizie Calcio Napoli -Il riposo fa bene a tutti per meditare soprattutto sugli errori commessi e tentare di porvi rimedio. Purtroppo nel caso del Napoli non sarà facile rimettere insieme tutti i pezzi del giocattolo oramai rotto. La scollatura è in atto, il matrimonio è saltato e quando a novembre già si parla del mercato di giugno, allora significa che la stagione è saltata. Ne siamo convinti anche se ci sono sempre in ballo la qualificazione agli ottavi di finale di Champions, la Coppa Italia e il quarto posto in campionato. Ovviamente un colpaccio sul campo del Milan e una prova di orgoglio contro il Liverpool potrebbero anche contribuire a ricompattare il gruppo in attesa del rompete le righe. Ma sarà duro. 

L’intervento per ridare fiducia all’ambiente andava certamente fatto subito dopo il pareggio casalingo con il Salisburgo, quando Ancelotti doveva avere gli attributi per dimettersi e lasciare la patata bollente nelle mani di De Laurentiis che, comunque, è colpevole di aver scelto il momento sbagliato per imporre il ritiro senza l’autorizzazione del tecnico. Poi l’ammutinamento senza precedenti dei giocatori che hanno sfidato la società ha completato il quadro con la pessima prestazione contro il Genoa davanti al pubblico amico, unica vittima di questo caos. E ora al presidente non resta che usare il pugno duro soprattutto contro quelli che si ritengono “intoccabili”: niente buonismo e chi ha sbagliato deve pagare. 

Solo così si potrà tentare di ritornare sulla retta via e salvare il salvabile. Lo avevamo scritto in questa rubrica che l’organico a disposizione di Ancelotti non era certamente da scudetto e chi lo aveva sopravvalutato è rimasto deluso. Non aveva considerato che l’unico ad aver vinto scudetti, coppe e trofei era l’allenatore che, comunque, aveva sempre guidato squadre ricche di fuoriclasse. Non c’è tra gli azzurri un sol giocatore ad aver vinto qualcosa. Tutti, o quasi tutti, di buon livello ma nulla di eccezionale. E lo stanno dimostrando sul campo anche facendo capire che preferirebbero altri lidi. 

Il messaggio di pace di Koulibaly ai tifosi nasconde la sua volontà di chiudere la sua avventura napoletana senza essere coinvolto in brutte storie. Intanto Lorenzo Insigne, anche senza giganteggiare, in Nazionale ha dimostrato di saper ancora farsi valere quando viene utilizzato nel suo ruolo preferito. Servirà questo ad Ancelotti per puntare su un 4-3-3 sotto le vesti di un 4-4-2? Io lo spero. Per il bene del Napoli.

Fonte : Il Roma
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