Fonseca: "Napoli mi ha completato come uomo e calciatore, arrivai a Napoli per sfociare nel fallimento". Poi ricorda: "Ricordo il gestaccio ai tifosi del Cagliari dopo la punizione"

11.12.2016
09:20
Redazione

Ecco uno stralcio dell'intervista de Il Mattino a Daniel Fonseca, ex calciatore di Cagliari e Napoli ed attuale procuratore di diversi calciatori tra Italia ed Uruguay:

"Oggi tra Cagliari e Napoli faccio il tifo per gli azzurri, è ovvio. Partita speciale per me. Ero poco più di un ragazzo, appena sposato, quando si schiusero le porte del campionato italiano. Per noi sudamericani, l'Italia era ed è un punto di arrivo, un pianeta desiderato e per molti inarrivabile. Mi volle Ranieri nel Cagliari, dopo un inizio un po' stentato riuscii ad entrare in sintonia con la squadra e con il modo di giocare delle formazioni italiane. Cagliari mi ha dato tantissimo, senza quell'esperienza non sarei stato corteggiato da altri club. A Napoli arrivai in un momento delicato, dovevano essere gli anni della ricostruzione del dopo Maradona ma in realtà si cominciarono a vivere i primi disagi societari che poi sarebbero sfociati nel fallimento. Ricordo il 1994, nemmeno immaginate i problemi che c'erano tra squadra e dirigenti: noi riuscimmo a compattarci e a conquistare una storica qualificazione in Uefa con Marcello Lippi allenatore. Napoli mi ha dato tutto, mi ha completato come uomo e come calciatore, ho vissuto quegli anni con grande passione e partecipazione. È vero quello che dicono tanti ex: non puoi dire di essere un allenatore o un giocatore completo se non passi una volta per Napoli"

Sul gestaccio contro i cagliaritani: "Feci gol su punizione se ricordo bene e sfogai la mia rabbia contro una parte dei tifosi cagliaritani che non smettevano di insultarmi e darmi del mercenario, per loro ero un traditore e basta. Cose che capitano". 

Notizie Calcio Napoli