Giuliani, la moglie: "Renica mi chiese perdono ma per Giuliano ancora oggi nemmeno una gara ricordo. Le serate a base di sesso e droga di quel Napoli vincente..."

06.11.2021
13:00
Redazione

L'ex moglie del portiere ha rilasciato alcune dichiarazioni all'edizione odierna di Gazzetta.

Raffaella Del Rosario, moglie del compianto Giuliano Giuliani, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi evidenziati da CalcioNapoli24:

Di quel Napoli vincente molti ricordano anche i festini a base di sesso e droga.

"Giuliano mi raccontava di queste serate tra i calciatori più giovani. Lui era tra i più “anziani”, non ha mai partecipato".

Il 7 novembre 1989 però andò al matrimonio di Maradona a Buenos Aires.

"Il 25 ottobre era nata la mia Gessica, quindi non potevo muovermi. Lui invece partì, nonostante lo avessi supplicato di restare. Più di un anno dopo, nel darmi la notizia della malattia, mi confessò di avere avuto una notte di sesso in quei giorni in Argentina, disse che quello fu il suo unico tradimento".

Cosa ricorda del giorno in cui è morto?

"Vivevamo tutti a Bologna, sono corsa in ospedale. Oltre a me non c’era nessuno. È morto solo per una malattia che può capitare a chiunque".

Dai suoi ex compagni nemmeno una telefonata?

"Zero. Era molto amico di Fusi, Corradini, Renica e Zola, il gruppo più tranquillo. Tutti scomparsi. Due-tre anni fa si è fatto vivo Renica e mi ha chiesto perdono, mi ha detto: “Ho avuto paura”. Io comunque in un certo senso li capisco: si sentivano cose allucinanti, c’era chi parlava di festini gay e di droga, quindi questi ragazzi preferivano star lontani. Ma tutta la società sbagliava sull’Aids, i malati erano ghettizzati e credo che sia stato fatto poco anche dopo: la malattia esiste ancora ma nessuno ne parla. Mi piacerebbe fare qualcosa per sensibilizzare la gente, ma da sola è davvero dura. Avrei voluto organizzare una partita per Giuliano, ho lanciato diversi appelli che nessuno ha raccolto. Eppure si fanno tante iniziative per altri calciatori scomparsi, per lui niente. Si vede che la parola Aids spaventa ancora".

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