Higuain, tutto rabbia, paura e nervosismo: al San Mamés tiri fuori l'esperienza

22.08.2014
13:50
Lorenzo Sorianiello

Provate a mettervi nei panni di Gonzalo Higuaìn. Perché la scorsa stagione, contando anche il Mondiale, non è stata poi così entusiasmante. Certo, è arrivata la Coppa Italia, un ottimo rendimento con la maglia azzurra, al suo primo anno. Ma le delusioni non sono mancate, e sono state cocenti. Come ha pianto dopo l’uscita dalla Champions a dicembre, non lo ha fatto dopo la finale Mondiale persa in Brasile. Higuaìn non dimenticherà mai la notte in cui lui e il Napoli hanno strapazzato l’Arsenal, ma pure collezionando ben 12 punti non sono riusciti ad arrivare tra le prime due. Lacrime amarissime. Pesanti da digerire. E poi c’è stata l’eliminazione anche dall’Europa League, col Porto che ha buttato fuori gli azzurri. Non si videro lacrime, ma la delusione fu forte. Maledetto sorteggio che vede il Napoli sempre penalizzato. La gioia della Coppa Italia, neanche tanta, segnata dalla tragica morte di Ciro Esposito. E poi il Mondiale, al quale Higuaìn ha partecipato con la voglia di riscattare quello del 2010, dove aveva deluso. E sembrava potesse riuscirsi. Non ha giocato una grande competizione (solo un gol segnato) ma è stato protagonista fino alla finale. E proprio contro la Germania nella notte di Rio è arrivato l’incredibile errore che ha forse condizionato tutta la partita. Se Gonzalo avesse spedito dentro il pallone dell’1-0 la storia sarebbe cambiata. Magari, chissà. Di certo lo shock è stato forte. L’attaccante non è stato stroncato dalla critica, che si è “dedicata” più a Messi, ma l’errore ha pesato. Le vacanze sono trascorse tranquille, ma l’argentino le ha volute chiudere in anticipo per arrivare al meglio alla doppia sfida del play off di Champions League. Allenamento duro al caldo di Castelvolturno, e una condizione fisica ottima. Promessa mantenuta, allora. E non solo. È stato lui a salvare il Napoli da una sconfitta che sarebbe stata quasi fatale. Un gol da cineteca che tiene viva la speranza. Ma al fischio finale anche la rabbia, che ha preso forma dalla paura. La paura di non giocare la Champions League. Non sia mai. Higuaìn non sopporterebbe un’altra delusione. Ecco perché sarà lui il leader del Napoli al San Mames, con la convinzione di poter riuscire nell’impresa. Benitez lo sa, e affida all’attaccante azzurro le chiavi di un Napoli che sembra nervoso, preoccupato di cominciare la stagione nel modo peggiore. Non la sopporterebbe un’altra mazzata del genere Higuaìn, proprio non ci riuscirebbe. Serve tutta l’esperienza, la rabbia che si trasforma in adrenalina e in energia positiva. Il Napoli non può saltare la Champions League perché questo vanificherebbe tutto il lavoro della scorsa stagione.

Fonte : di Giovanni Scotto per "Il Roma"
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