"Ho parlato con Paratici, mi ha detto non ti preoccupare" Caso Suarez, le intercettazioni incastrano la Juve: "In futuro vi manderemo altri calciatori"

05.12.2020
09:05
Redazione

Caso Suarez - Emergono nuovi dettagli dall'indagine della Procura, con le intercettazioni che inchiodano palesemente la Juventus: è stato fatto tutto in dieci giorni, dalla prima chiamata con le richieste della "dirigenza della Juve" il 7 settembre all'ottenimento con esame farsa di Luis Suarez del passaporto italiano in data 17 settembre. Ma la cosa grave è un'altra: l'attestazione era già bella che compilata due giorni prima, completa di voti, trovata dagli investigatori della Guardia di finanza quando sono andati a sistemare le microcamere.

Intercettazioni caso Suarez, Juve incastrata: le telefonate

Che i rappresentanti della Juventus chiedano tempi brevi è palese dalle intercettazioni, pubblicate oggi sul Corriere della Sera. Perché, quando l’avvocata Maria Cesarina Turco, indagata per falso, l’8 settembre chiama il direttore generale dell’Università per stranieri Simone Olivieri, dice:

«Ci stiamo occupando... come legali della società della vicenda Suarez... 21 settembre? Un po’ prima sarebbe meglio...».

Allora Olivieri ipotizza «una sessione straordinaria, proprio limitata a questo caso». Lo fa consapevole che, a causa dell'emergenza Covid-19, la certificazione di conoscenza della lingua italiana a livello B1 è ormai ridotta alla sola prova orale e che per evitare assembramenti si potesse organizzare una sessione straordinaria ad hoc. Ma Olivieri all'avvocato Turco parla chiaro:

«Dovrebbe venire qui da noi a Perugia... Dovremo formalizzare... dobbiamo fare le cose non devono essere attaccabili... perché poi su queste cose si alzano i riflettori».

E l'avvocato della Juve si preoccupa:

«Però partiamo dal presupposto che dobbiamo fargli una roba... da principianti...».

Allora Olivieri rassicura:

«Sì, assolutamente, a questo ci pensiamo noi... Adesso era solo per dare una configurazione regolare. Il 17 pomeriggio lui è già in possesso della certificazione».

In altre conversazioni l’avvocata Turco promette che la Juventus continuerà a rivolgersi all’università (ad esempio per i calciatori stranieri tesserati con la Primavera):

«Io mi permetto, poi se in futuro ci sono altre situazioni, di appoggiarmi a voi! Su questo ci tengo...». 

L'esame farsa di Suarez: le intercettazioni

Le prove della «farsa» sono nelle ammissioni di pressoché totale ignoranza della lingua italiana da parte del calciatore, ammesse dalla professoressa Stefania Spina, accanita tifosa juventina che nei giorni precedenti al 17 settembre ha tentato di insegnare qualcosa a Suarez. A un’amica confessa, secondo gli inquirenti, il reato di violazione del segreto d’ufficio:

«Abbiamo fatto le simulazioni dell’esame... praticamente gli abbiamo dato tutti i materiali (risata) che dovrebbero essere a sorpresa». E a un’altra confida, alla vigilia dell’esame: «Ovviamente noi dovevamo fallo passa’ per B1 (ride)... e allora ho provato... praticamente gli ho scritto il testo... Gliel’ho mandato... Gli ho detto “Luis studia questo... vai lì”, e lui oggi m’ha detto (ride): “Stai tranchilla porché io lo estudio in avion”».

Lo stesso giorno, in un’altra telefonata, Rocca si preoccupa che se qualcuno intervista Suarez si accorgerà che non conosce l’italiano: 

«Di questo ho parlato con la Juve, perché se vanno a scava’... la firma sull’esame ce l’ho messa io... Ho chiamato la rettrice, ho parlato con Paratici il quale mi ha detto più o meno... nel senso non ti preocuppa’, lui non lascerà nessuna intervista... Io sabato l’ho sentito, davvero spiaccica, però tra A1 e A2. Non è B1».

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