CorrSport - De Laurentiis, occhio al mercato per festeggiare anche dopo Pasqua
Occhio al mercato appena dopo Pasqua, per continuare a festeggiare. Scrive così l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' per fare il punto della situazione su queli che saranno gli obiettivi del Napoli: "In quell’augurio che De Laurentiis fa al suo Napoli c'è l'annuncio di voler continuare a far festa anche dopo Pasqua. Così, sarà ancora e sempre mercato. Il tempo sarà pure un galantuomo, ma ha scadenze, e non va affrontato con l’ansia di chi si è perduto per un po’: meglio giocare d’anticipo, tracciando preventivamente il percorso da seguire, magari persino gli identikit di chi dovrà poi procedere all’inevitabile rinnovamento. E’ il calcio, e sembra vada anche di fretta, perché ogni anno - verrebbe da dire ogni semestre, d’estate e poi a gennaio - pone dinnanzi al bivio ed un pochino soffoca: però c’è chiarezza, serve la meglio gioventù, la capacità di rinfrescarsi, un processo di integrazione che sia cultura, non fascinazione del momento, lo strillo d’un nome. Qualcosa è cambiato, nel breve, e rispetto appena ad agosto scorso esistono certezze (anche ambientali), la consapevolezza - ad esempio - che Koulibaly è stato con lungimiranza strappato alla concorrenza più spietata ed è divenuto un colosso; che Jorginho, ancora un ragazzino, s’è persino guadagnato la Nazionale ed è centrale nello sviluppo del calcio; che Ghoulam ha acquisito sicurezza ed è riferimento assoluto. Era (soprattutto) intorno a loro che in quel rovente trimestre del mercato del 2015 s’è sprecato il dibattito sulla loro utilità: inconsapevolezza sul talento.
Ma non è (ovviamente) finita, perché la storia va avanti, va adeguata, aggiornata e semmai pure arricchita: e dopo i Reina e gli Hysaj, gli Allan ed i Chiriches, l’investimento su Grassi e tutto quello che sembra marginale - ma non lo è - c’è un’evoluzione da garantirsi. Il Napoli s’è portato avanti, ci sono margini di crescita ancora e ovunque, in difesa, come a centrocampo e (incredibile ma vero) persino in attacco. Il mercato è teneramente, perfidamente diabolico, non è un «Monopoli» al quale giocare, ma la rappresentazione d’una cultura d’impresa: il Napoli ha allungato le mani un po’ ovunque, ha riattivato i rapporti che - fatalmente - si sono interrotti il 31 gennaio o prim’ancora, ha ricomposto il personalissimo puzzle, sa cosa le serve e certo non può prevedere cosa succederà tra un po’, quali trasformazioni accadranno all’interno del mercato stesso. Però c’è già una bozza ed è il Napoli che verrà".