CorrSport - Hamsik e il record di presenze, ma questa non è la sua migliore annata

11.05.2016
12:00
Redazione

Proprio ieri Hamsik ha festeggiato il suo record di presenze con la maglia del Napoli (400) in un ristorante di Napoli coi compagni di squadra. "Il figlio che tutte le mamme vorrebbero avere: o, come disse De Laurentiis, «una persona squisita, educata, un ragazzo perbene». Il compagno di squadra ideale per i bomber, per Cavani e per Lavezzi, per Higuain e per chiunque sia un centravanti, un attaccante: si scrive Hamsik e si rivedono, uno dietro l’altro, i suoi assist, e verrebbe da dire la sua natura, quel desiderio di «darsi», nonostante gli sia sempre piaciuto andare in doppia cifra con i gol". Così scrive l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport', e continua: "Ma questo non è il suo anno, non il migliore sotto porta, ed allora s’è reinventato una professione, nella quale eccellere: undici passaggi decisivi, appena uno in meno di Paul Pogba, quanti ne ha costruiti Miralem Pjanic, perché c’è sempre una possibilità e va bene concederla ad un altro. Torino è la sintesi della sua vocazione attuale, d’un uomo che ha smesso di lasciarsi ossessionare dall’ottantunesimo gol in campionato (e servirebbe per agganciare Maradona), che sa di avere il tempo dalla sua, e che c’è altro da regalarsi, per esempio la Champions League («l’atmosfera che maggiormente mi piace). Torino-Napoli è la sua partita, fatta d’esuberanza, di lucida interpretazione, di altruismo, di «letture» che ispirano Higuain e lo mandano in porta (nello 0-1) o di lanci nel vuoto dove sta per arrivare Callejon, scovato con la coda dell’occhio (ed è stato 0-2). Hamsik è catalizzatore, incursore, «tra i più forti centrocampisti in circolazione» per definizione di Sarri, la «bandiera» di Napoli, per acclamazione statistica e popolare: è alla sua nona stagione consecutiva ma, lo dicono i numeri, nel suo ultimo quinquennio, ha messo assieme 49 assist, vuol dire che c’è la sua firma c’è in altrettanti gol. Una enormità ed anche la radiografia d’un capitano che è concentra in sé le qualità per essere punto di riferimento ma che dispensa il proprio sapere. Hamsik sta spaziando intorno a se stesso, alla propria interpretazione del calcio, che sfugge alla tensione del gol a tutti i costi e che va alla ricerca d’una soddisfazione non marginale: l’Higuain che, con l’Atalanta, spacca la partita e trasforma il San Paolo in un gioioso giardino, viene raggiunto dal destro dello slovacco, che ha i radar, che sa come si fa andare al di là della linea dei difensori". 
 
 

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