Il calcio italiano peggio di un anno fa, ma la buona notizia arriverà il 22 ottobre: ora Mancini deve 'salvare' la Nazionale

13.10.2018
19:00
Redazione

Un anno dopo, il calcio italiano è sempre all'anno zero, come ammette il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti, se non addirittura peggio

Un anno dopo, il calcio italiano è sempre all'anno zero, come ammette il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti, se non addirittura peggio come rettifica con un tackle in scivolata Leonardo Bonucci. Gira e rigira il pallone tricolore rotola sempre più verso il baratro e non c'entrano solo i risultati del campo, più che mediocri visto che in un anno la Nazionale è stata capace di battere solo l'Arabia Saudita precipitando al ventesimo posto nel ranking mondiale.
 

RIFORME FERME

Come riporta Il Mattino:

"La buona notizia è che il 22 ottobre il calcio avrà comunque una guida, non fosse altro perché c'è un solo candidato alla presidenza della Figc. Gabriele Gravina avrà una montagna da scalare. «Basta con le beghe di condominio, ora si facciano le riforme», ha ammonito il presidente della Juventus Andrea Agnelli. Già, le riforme, quelle che tutti invocano ma nessuno forse realmente vuole perché riformare significa anche toccare interessi ai quali è difficile rinunciare; quelle riforme che quando arrivano neppure vengono sfruttate: è il caso delle seconde squadre in Lega Pro, volute per valorizzare i giovani. Ebbene, dopo tanto strombazzare, solo la Juventus ha iscritto la sua Under 23. Insomma, quelle che Andrea Agnelli definisce beghe da condominio spadroneggiano e rendono complicata la navigazione. Tanto per dire, siamo a metà ottobre e il campionato di serie B vive ancora sotto la spada di Damocle di ricorsi e sentenze del Tar. Per non parlare della Lega Pro, con un campionato iniziato in ritardo e club che ancora non sanno in quale categoria dovranno giocare. L'Entella, per esempio, ha disputato una sola partita, il 17 settembre a Gozzano: da allora è sospesa tra C e B e attende il giudizio dell'immancabile Tar. La Viterbese, se possibile, è andata anche oltre: non è mai scesa in campo e attende di capire che fine farà l'Entella. Se i liguri andranno in B, i laziali dovrebbero lasciare il girone C e finire nel girone A di Lega Pro. Un pasticcio. «Non credo che sia una cosa normale nel calcio», ha commentato ieri il viterbese (di nascita) Bonucci.

DENTRO O FUORI

Il bivio è decisivo, nei palazzi della politica calcistica e in campo. Domani, a Chorzow contro la Polonia, l'Italia si gioca la permanenza nella Lega A della Nations League. «Scendere in Lega B - ha detto Bonucci - può compromettere molte situazioni, come gli Europei 2020 e il prossimo mondiale». Insomma, contro i polacchi sarà un'altra gara da dentro o fuori e l'Italia di questi tempi appare poco attrezzata per partite di questo genere".

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