Il Cdm sul confronto Benitez-De Laurentiis: "Rafa un fiume in piena, Aurelio placido ascoltatore. Manca il mercato che avrebbe voluto lo spagnolo"

29.08.2014
11:10
Bruno Galvan

Il Corriere del Mezzogiorno scrive sul confronto fra De Laurentiis e Benitez: A caldo i confronti non sono mai obiettivi e soprattutto veritieri. E allora, Aurelio de Laurentiis e Rafa Benitez, si sono parlati a lungo in aereo, dodici ore dopo la disfatta del San Mames. Il viaggio di ritorno da Bilbao, la fine del sogno Champions e l’interesse di entrambi di non vanificare del tutto la fase/due del progetto Napoli, iniziata appena un anno e mezzo fa. La fotografia vista da lontano, dalla coda del charter MD80, era nitida e anche piuttosto esplicativa. Rafa, un fiume in piena, Aurelio placido ascoltatore. Un film a parti invertite: Benitez analizzava la partita, gli errori dei difensori, le sovrapposizioni mancate e la difficoltà nel palleggio. Calcio, la materia preferita di un coach manager arrivato dall’Inghilterra a giugno scorso con l’ultimo trofeo vinto (l’Europa League col Chelsea) poche settimane prima. Il profeta del calcio internazionale giunto con l’idea di rivoluzionare il gioco del Napoli. Nuovo modulo, nuove formule, nuovi giocatori e nuove gerarchie. E poi, strutture e settore giovanile. Tutto in una volta, così per dimostrare che si vince con i top player, con la mentalità internazionale e un gioco veloce e poco prevedibile. De Laurentiis gli aveva dato pieno mandato, l’era Mazzarri era terminata con qualche malumore di troppo, nonostante il secondo posto in campionato e la vittoria della coppa Italia (l’anno precedente). Era terminata anche con il ricordo di una Champions disputata col matador Cavani, con il miglior Hamsik, con il generoso Lavezzi e tanti «soldati», meno celebri ma affamati e anche affezionati. Rafa cambia, arrivano gli spagnoli titolati del Real Madrid, uomini forti e fidati. Terzo posto, coppa Italia e preliminari Champions. Davanti Juve e Roma dei record. In città la fiducia incondizionata dei tifosi. Gli uffici di Castel Volturno (che mai potranno essere come quelli dei centri sportivi inglesi) rivoluzionati per lui. Un campo nuovo, oltre ai tre già esistenti. Wi fi potenziati, monitor e computer. Un software da duecentocinquantamila euro per studiare la rosa: passaggi, palle perse e recuperate, assist e movimenti. Manca ancora la piscina: per Rafa e i top spagnoli indispensabile. E manca ancora il mercato di questa sessione, quello che avrebbe voluto Benitez: centrocampisti di qualità e difensori di livello. Il mercato che alla vigilia dei preliminari Champions poteva e doveva essere completato. Koulibaly, Michu, De Guzman e nelle prossime ore David Lopez.

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