
Il Manifesto: "Il Napoli ha vinto il campionato della diserzione e della sottrazione ai meccanismi della guerra globale al capitale"
Il Manifesto celebra lo scudetto del Napoli con un lungo articolo dal titolo "Gli strani frutti del campo", a firma di Luca Pisapia. Di seguito un estratto:
"Quello che si è appena concluso è stato il campionato dell’esodo e del rifiuto del lavoro: mai sono bastati così pochi punti per vincerlo o per salvarsi. E della rappresentanza: fino all’ultima giornata sembrava nessuno volesse assumersi la responsabilità di prendere lo scudetto, andare in coppa o rimanere in A. Con i venti di guerra che soffiano ovunque si potrebbe anche definire il campionato della diserzione, della sottrazione ai meccanismi della guerra globale del capitale. E infatti arriva primo il Napoli di un padrone novecentesco, con bilanci in attivo nel mare dei fondi d’investimento sommersi dai debiti.
Non vuol dire sia stato un brutto campionato, anzi. Esodo e diserzione sono concetti chiave delle resistenze contemporanea. E così il Napoli di Conte, per vincere all’ultima giornata una stagione che nessuno voleva, si accontenta di 82 punti: il punteggio più basso (con l’Inter di Mourinho e il Milan di Allegri) degli ultimi 20 anni, cioè da quando la Serie A è a venti squadre. Lo fa segnando appena 59 gol, mai ne erano bastati così pochi. Rinunciare al gol è l’apoteosi del rifiuto del lavoro calcistico".