
Il Mattino - 12 allenatori in 21 anni per ADL a Napoli: tutti i rapporti con i precedenti tecnici
Aurelio De Laurentiis sta scrivendo la storia a Napoli e in 21 anni di gestione ha lavorato con ben 12 allenatori, Il Mattino analizza quelli che sono stati tutti i rapporti con i tecnici
Aurelio De Laurentiis sta scrivendo la storia a Napolie in 21 anni di gestione ha lavorato con ben 12 allenatori, Il Mattino analizza quelli che sono stati tutti i rapporti con i tecnici:
Undici più uno. Ovvero undici allenatori passati e uno che c'è ancora: Antonio Conte. Che non per caso è il dodicesimo uomo della gestione De Laurentiis e il dodicesimo uomo del Napoli campione d'Italia. Prima di lui undici allenatori si sono susseguiti sulla panchina azzurra in questi 21 anni. Rapporti altalenanti: dalla grande amicizia con Reja e Mazzarri, fino al gelo e alle frecciatine con Spalletti. In pochi sono durati più di due stagioni, alcuni addirittura qualche mese.
Tutto è iniziato con Gian Piero Ventura, il primo tecnico dell'era De Laurentiis: da agosto 2004 a gennaio 2005: 129 giorni, 4 mesi e 7 giorni. Ovvero la prima stagione di serie C. Un rapporto iniziato con i migliori auspici e poi terminato per la mancanza di risultati, quelli che De Luarentiis avrebbe voluto tutti e subito. Al suo posto è arrivato Edy Reja, che con il tempo è diventato un vero e proprio amico di famiglia. Da gennaio 2005 a marzo 2009 è stato l'allenatore del doppio salto, dalla serie C alla serie A. 1.514 giorni passati insieme tra momenti di sofferenza e momenti di gloria. Non a caso è stato il più longevo di tutti (4 anni e 1 mese) e di fatto il feeling con De Laurentiis non si è mai interrotto. Anche quando nel marzo 2009 il patron decise di affidare la panchina del Napoli a Roberto Donadoni (il cui brevissimo mandato è finito a ottobre dello stesso anno), il rapporto tra De Laurentiis e Reja non si è mosso di una virgola. Dicevamo di Donadoni: appena 209 giorni e 19 partite prima dell'arrivo di un altro grande amico della famiglia De Laurentiis: Walter Mazzarri.
Il tecnico livornese è l'unico degli undici allenatori passati per Castel Volturno a concedere il bis. Perché dopo l'esperienza 2009-2013 è stato richiamato da De Laurentiis nel corso della sciagurata stagione 2023-24 per rimpiazzare l'esonerato Rudi Garcia. Perché quello con Mazzarri è stato un amore fortissimo, dettato dalle emozioni, ma anche dai successi. Come la prima storica coppa Italia (quella del 2012) e la prima qualificazione alla fase a gironi della Champions Leauge. Mazzarri e De Laurentiis si sono capiti in fretta. Perché il patron aveva iniziato a investire davvero su giovani di talento (Hamsik e Lavezzi su tutti) e l'allenatore sapeva sfruttane il valore in campo. Un po' come Sarri, l'altro toscano (prima di Spalletti) passato da Napoli. L'uomo dei 91 punti. L'allenatore del grande sogno rimasto tale.
Proprio per il dopo Mazzarri, De Laurentiis si affidò a un grande nome come Rafa Benitez che di fatto aprì il Napoli all'era dei campioni. Con lo spagnolo in panchina sono arrivati Reina, Albiol, Callejon, Koulibaly, Mertens e soprattutto Higuain. Il rapporto con il patron si è interrotto soprattutto per questioni di visione ma anche in quel caso la stima e l'affetto non è mai finito. Discorso analogo per Carletto Ancelotti che raccolse l'eredità lasciata da Maurizio Sarri.
Ancelotti si lasciò con De Laurentiis nella notte del dicembre 2019, dopo una rotonda vittoria in Champions Leauge. Ma qualcosa si era rotto tra tecnico e squadra e le parti decisero di separarsi. Dopo di lui Gattuso (che vinse la coppa Italia 2020, quella in pieno Covid) e poi Spalletti, l'uomo del terzo scudetto, l'eroe capace di riportare Napoli sulla mappa del calcio italiano. Il suo rapporto con De Laurentiis è stato una sorta di grande gelo, finito con l'addio dopo la vittoria dello scudetto e le ultime frecciatine inviate dopo la pubblicazione della sua biografia.