Il Mattino - Boom di 'pezzotti' per Sky e Dazn, la Finanza: "Chi lo fa è considerato hacker", carcere e pesanti multe fra le pene

18.08.2018
12:30
Redazione

Sicuramente la divisione delle partite fra SKY e Dazn ha creato non pochi problemi ai consumatori. E' subito nato "l'affare",

Sicuramente la divisione delle partite fra SKY e Dazn ha creato non pochi problemi ai consumatori. E' subito nato "l'affare", come scrive Il Mattino:"L’offerta è apparentemente allettante. Già, perché all’indomani della rivoluzione che ha stravolto il già complesso panorama delle piattaforme televisive dedicate agli appassionati di calcio (triplicandone le offerte) i soliti ignoti - i «signori della truffa» - si sono immediatamente attrezzati riuscendo a proporre un sistema di contraffazione che permette di bypassare il regolare sistema dei contratti di abbonamento. A Napoli lo chiamano il «pezzotto». Un metodo illegale che abbatte nettamente i prezzi dimercato e ti fa accedere sia a Sky, sia a Mediaset che alla neonata Dazn".

Da dieci a 15 euro al mese per ottenere di accendere la tv potendo usufruire di tutte e tre gli abbonamenti, questa l'offerta che però nasconde la trappola che ti incatena in una lunga serie di reati previsti dal codice penale e puniti anche severamente. E sul fronte del contrasto a questo fenomeno, dietro il quale si cela un’agguerrita organizzazione criminale (e non può escludersi anche la camorra), vigila da settimane la Guardia di Finanza. «Attenzione - ammonisce il neo-comandante del Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale delle fiamme gialle di Napoli, colonnello Domenico Napolitano - perché chi, in buona o malafede, cede alla tentazione di farsi installare codici contraffatti di accesso alle piattaforme televisive via parabola o via internet rischia di trasformarsi in un hacker, cioè in un pirata informatico».

IL FENOMENO Dicevamo di Napoli. Nel capoluogo campano si stima che almeno tre-quattro telespettatori su dieci sia entrato in contatto con chi offre il «pezzotto». Tra loro, stando ad un tam-tam che fa passare la voce della presunta offerta (che tale non è, naturalmente), ci sarebbe un universo variegato e trasversale che va dall’insospettabile professionista al nullatenente. Perché, si sa, la passione per il calcio non ha ceti né confini di classe.

I PROCACCIATORI «Io mi sono fatto l’abbonamento a dieci euro. Tu ancora paghi Sky eMediaset? Adesso lo sai che per vedere tutte le partite del campionato di calcio, oltre alla Champions, ti viene a costare una cifra blu?». Così scatta l’esca. Alla quale abboccano in tanti. Ma a rischiare il carcere non sono solo i procacciatori, cioè coloro che ti vengono a inserire nella memoria della «smart tv» i codici seriali rubati o clonati dagli originali. Un lavoro che naturalmente richiede, a monte, la cosiddetta scheda madre.

LE PENE C’è davvero poco da scherzare. Prendere sottogamba chi ogni mese ti viene a «codificare» sullo stesso televisore a 10-15 euro i numeri seriali rubati è un errore che può costare il carcere. I «flussi di comunicazione» della Rete sono tracciabili e identificabili. C’è, sul punto, una giurisprudenza consolidata: nell’ottobre 2017 una sentenza della Cassazione che ha respinto il ricorso di un utente già condannato a quattro mesi di reclusione e duemila euro di multa per aver violato la legge sul diritto d’autore per aver guardato la Pay Tv senza regolare abbonamento, grazie al sistema del «card sharing».

Fonte : Il Mattino
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