Il Roma attacca: "Arbitri e la Juve? La storia è sempre la stessa, rendono sempre meno credibile il calcio italiano"

12.11.2018
12:30
Redazione

Godersi il mago Carletto non è da tutti. Ha stregato Ancelotti per il suo modo di fare. Poter avere in panchina un allenatore che ti cambia una partita

Godersi il mago Carletto non è da tutti. Ha stregato Ancelotti per il suo modo di fare. Poter avere in panchina un allenatore che ti cambia una partita in due mosse è davvero prestigioso. L’allenatore azzurro a Marassi contro il Genoa ha dato una ulteriore prova di quanto sia bravo e di come De Laurentiis sia stato lugimirante ad ingaggiarlo dopo che Sarri si prese altro tempo prima di decidere il suo futuro in azzurro. Bastarono poco più di 24 ore per convincere il pluridecorato tecnico di Reggiolo ad accettare l’offerta. Grande conoscitore di calcio, sapeva bene di poter investire su un gruppo capace di conquistare 91 punti nella stagione precedente. Già dalla prima conferenza stampa a Dimaro disse che aveva scelto il Napoli perché sapeva di poter lavorare con una rosa forte che sarebbe potuto migliorare nel corso del tempo. Detto, fatto. Insigne e compagni hanno avuto una evoluzione incredibile in meno di tre mesi di gestione ancelottiana al punto di vincere partite insperate come quella di sabato sera nell’acquitrinio del Ferraris. Si è “tuffato” a capofitto il Napoli in un match che sembrava ormai segnato e maledetto. Ma non si erano fatti i conti con l’autorevolezza di un team che grazie alle indicazioni del proprio allenatore sa gestire i momenti di difficoltà per poi piazzare il colpo. Lo ha fatto contro il Grifo ed è pronto a ripetersi nelle prossime partite. Si sente forte il Napoli. E pure se la Juventus non molla un colpo vale la pena crederci fino in fondo. Iersera la Signora ha battuto anche il Milan. I bianconeri devono ringraziare il Pipita, che ha sbagliato un calcio di rigore, e l’arbitro Mazzoleni, che ha evitato di mostrare il secondo giallo a Benatia in occasione del fallo di penalty. La Juventus sarebbe rimasta in dieci e quindi per il Diavolo le occasioni per pareggiare almeno sarebbero aumentate. Ma si sa che la storia è sempre la stessa. Quando c’è da penalizzare la capolista ogni direttore di gara se ne guarda bene. Soprattutto quel Mazzoleni che fu protagonista a Pechino in occasione della Supercoppa Italiana tra il Napoli e i campioni d’Italia. Ne combinò di tutti i colori mandando fuori Pandev perché secondo il guardalinee lo aveva offeso in macedone. De Laurentiis per protesta decise di non far presentare la squadra alla premiazione finale. Mazzoleni è sempre stato additato dai tifosi partenopei come un filo juventino. Nessuno vuole pensare male ma se da regolamento Benatia va ammonito per il fallo da rigore non si capisce perché lo abbia perdonato. Corsi e ricorsi della storia dei fischietti che rendono sempre meno credibile il calcio italiano. Con il risultato del Meazza il Napoli rimane a sei lunghezze dalla capolista ma la cosa buona della domenica prima della sosta è stata la frenata dell’Inter. I nerazzurri sono caduti a Bergamo con l’Atalanta. Quattro palloni ha incassato Spalletti dall’ex Gasperini. Una batosta che non ridimensiona la forza dell’Inter ma al momento è dietro al Napoli. Che si conferma l’anti-Juventus per eccellenza.

Fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
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