Il Roma - Benitez pensa al Dnipro, maxi-turn over: anche Higuain in panchina, solo Callejon gioca ancora

10.05.2015
14:45
Redazione

Se oggi alle 18 non si batte il Parma meglio chiudere baracca e burrattini e arrendersi. Per amor del cielo, massimo rispetto per gli emiliani, ma se ci si ferma anche in casa dell’ultima in classifica allora si è alla frutta. Anche perché con la Roma sconfitta dal Milan iersera, ci sarebbe la possibilità di portarsi a -2 dai giallorossi a tre giornate dal termine. Nessuno vuole pensare, comunque, che il Napoli si areni incredibilmente al “Tardini”. Certo, quest’anno non sono mancate le sorprese, vedi la caduta di Empoli della scorsa settimana. Ma da qui a pensare che anche Donadoni e soci mettano in difficoltà il collega Benitez ce ne vuole. Retrocessi da un bel po’, i ducali sanno che dopo il 31 maggio si calerà il sipario e ci sarà il fallimento. I calciatori, comunque, vogliono onorare la maglia fino al termine ma la differenza con Hamsik e compagni è netta. Lo dice la classifica ma anche la qualità di ogni singolo elemento partenopeo.

SERVE CONCRETEZZA. Indubbiamente il pari beffa subito in Europa League per colpa del guardalinee ha lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente azzurro. Presidente, allenatore e calciatori ci sono rimasti male per quel favore grande fatto al Dnipro. Per non parlare dei tifosi che già avevano la testa a Varsavia. Nulla, però, è compromesso. L’1- 1 del San Paolo può benissimo essere ribaltato giovedì a Kiev. A patto che ci vada in campo il vero Napoli. Quello che non ha mai sbagliato le gare secche. E questa è una gara secca. Ma prima di concentrarsi sull’Europa bisogna pensare al campionato poiché la strada per arrivare in Champions attraverso la competizione Uefa non è più sicura. Poter agguantare almeno il terzo posto sarebbe fondamentale per poter organizzare bene la prossima stagione. Sicuramente i preliminari non sono sinonimo di fase a gironi ma almeno ci si prova. Dunque, oggi col Parma niente scherzi. Così come domenica prossima col Cesena. Sono due partite dove i sei punti devono essere messi in cassaforte. Con la Roma in difficoltà dopo la frenata al Meazza, la Lazio ha un calendario difficile e se le cose con l’Inter stasera non dovessero andare per il verso giusto, si potrebbe accorciare il gap anche nei suoi confronti. Inutile, però, guardare gli altri se poi non si fa bene in casa propria. Troppe occasioni sono state sprecate fino ad oggi e sarebbe il caso di dimostrare di essere una big senza dare scampo agli avversari. Che ormai sono in B da tempo ma hanno sempre un orgoglio.

LA FORMAZIONE. Mai come stavolta Benitez deve pensare alla sfida di giovedì con il Dnipro. Naturalmente, però, non potrà stravolgere tutto con un turn over totale. Si devono riposare gli elementi che hanno dato di più ultimamente. A partire da Gonzalo Higuaìn. Nove partite consecutive dal primo minuto sono tante e quindi se non si ferma adesso diventa difficile dargli la possibilità di recuperare forze fresche. Il Pipita, quindi, lascia spazio a Duvan Zapata. Finalmente il colombiano può partire dall’inizio. Si era dimenticato come era fatto il campo di gioco. La davanti deve fare la differenza evitando di far rimpiangere il collega argentino. Alle sue spalle c’è qualche defezione. Come quella di Hamsik che sta correndo da molte gare. Gabbiadini è pronto a sostituirlo degnamente al centro del reparto. Con De Guzman out da un bel po’, Callejon dovrebbe rispondere nuovamente presente sulla destra mentre a sinistra spazio a Mertens con Insigne che si accomoda tra le riserve. Il belga può sfruttare le sue qualità per far male ai difensori ducali. A centrocampo, viste le fatiche di Jorginho e David Lopez, dovrebbe toccare a Inler e Gargano. Quest’ultimo ha perso il posto fisso da un bel po’ e quindi è pronto a riscattarsi contro una ex. In difesa altre variazioni. Fuori Maggio, dentro Henrique. Dall’altra parte dovrebbe essere la volta di Strinic. Al centro Albiol è fondamentale e al suo fianco dovrebbe esserci di nuovo Koulibaly. Tra i pali naturalmente c’è il solito Andujar.

Fonte : di Salvatore Caiazza per 'Il Roma'
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