Il Roma - Callejon l'unico vero campione in campo ieri, peccato che il Napoli non riesca a diventare una squadra

20.10.2014
12:20
Redazione

Li ha svegliati Callejon, al 78’, dico degli interisti e dei napoletani, insieme - ricordandogli che stavano giocando a San Siro, luogo noto come la Scala del Calcio in memoria di tempi andati, i giorni del Triplete. Li ha svegliati Callejon - dico dei difensori nerazzurri - dopo averli ridicolizzati con uno scatto prodigioso che ha lasciato di sasso Vidic e Ranocchia. Il risveglio morale ottenuto dall’unico vero campione in campo, splendido goleador azzurro, è subito servito anche agli agonizzanti uomini di Mazzarri, in particolare al Guarin fresco fresco che all’81’ è riuscito a battere la difesa napoletana ancora in preda alla momentanea gioia; e ancora Callejon - che meriterebbe una targa ricordo per avere salvato la reputazione di San Siro - esplodere in un bellissimo gol all'89, e ancora un interista - Hernanes - sottrargli la meritata corona di Vittorioso pareggiando a tempo scaduto. Due a due. Magari qualcuno un giorno racconterà la balla di una gagliarda partita, di un maschio confronto segnato da quattro-golquattro: in realtà lo sfogo finale ha semplicemente camuffato le pecche dei due clan, in particolare - lasciatemelo dire - di quel Napoli che ha avuto il risultato in pugno due volte e due volte s’è lasciato beffare da un avversario a dir poco impotente. E dire che, mentre andava delineandosi lo zero a zero, m’ero appuntato un elogio squillante a Koulibaly, in grande spolvero fino al pareggio di Guarin. Considerando le difficoltà (immaginarie? ) della trasferta, verrebbe da dire che il risultato può star bene al Napoli; ma vista quell’Inter lì, talmente disperata che Thohir e Moratti si sono abbracciati esplodendo di gioia ai due pareggi ottenuti per grazia ricevuta, mi sento di dire che un Napoli più coraggioso avrebbe potuto stravincere il confronto. Ma alla fine bisogna mettersi nei panni di Mazzarri e Benitez che hanno prolungato la loro presenza sulle due onoratissime panchine; ma nessuno può impedirci di pensare che due squadre così difficilmente potranno diventare protagoniste nel prosieguo del torneo. Al Napoli resta una soddisfazione particolare: i suoi giocatori sono largamente superiori a quelli dell’Inter. Peccato che non se ne siano resi conto in partita. Peccato che non riescano a diventare squadra. Raccomando esercizi di autostima. E - a parte - una festa per Callejon, il ragazzo che si fece napoletano con i suoi colpi magici e il suo sorriso ammaliante.

Fonte : di Italo Cucci per Il Roma
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