Il Roma, Cucci: "Marekiaro è la forza del destino partenopeo, la sua firma avallerà il rinnovo di Benitez"

05.05.2015
01:20
Redazione

Hamsik è l’anima del Napoli. Hamsik è la forza del destino: ha aperto la strada della vittoria e probabilmente sarà la sua firma ad avallare il rinnovo del contratto di Benitez. Hamsik da reietto a protagonista assoluto, come ai tempi dei Tre Tenori: ieri ne ha nominati due nuovi, Higuaìn e Gabbiadini, che in cinque minuti hanno accompagnato il suo gol affondando il Milan del coraggio, per un’ora il miglior Milan del nuovo anno che aveva portato solo sventure. Avvilito dal rigore sbagliato dal Pipita al terzo minuto di gioco, il Napoli, pur favorito dall’espulsione di De Sciglio, non è riuscito per oltre un’ora a superare la difesa rossonera, ben organizzata e finalmente orgogliosa, come se le ultime parole d'amore di Berlusconi avessero convinto la sciagurata banda di Inzaghi a difendere l’onore del club e dell'allenatore. E tuttavia, una volta fatto ricorso alla ricchissima panchina azzurra - Gabbiadini per Jorginho e Mertens per Insigne - s’è visto subito un altro Napoli, più intenso e razionale insieme, deciso a risolvere il problema proposto dalla penosa sconfitta di Empoli: c’è ancora tempo per conquistare un posto in Champions? Era il quesito più importante per De Laurentiis, una questione d’onore e di soldi, e la risposta è arrivata, incoraggiante, visto anche lo stop imposto alla Lazio dall’Atalanta di Edy Reja involontario alleato. E tuttavia, alla faccia di chi continua ad accusarlo di avere allestito un’Armata Brancaleone, il presidente azzurro ha avuto anche la piacevole conferma di avere offerto a Benitez un gruppo di ottimi giocatori che, con una forte applicazione professionale sostenuta da indubbie qualità tecniche e fisiche, sono riusciti a proporre anche un buon assetto difensivo dopo la rovinosa caduta di Empoli che a suon di autoreti aveva riproposto i limiti del reparto discusso da mesi. Forza del ritiro? No: qualità di giocatori e di uomini che sono riusciti a difendersi dal disfattismo imperante e a dimostrare - ritirandosi in se stessi più che a Castel Volturno - di meritare la stima e la passione di un popolo ondivago. Confermo quanto ho scritto per mesi: il Napoli è l’unica squadra che poteva tener testa all’incredibile Juve già scudettata mentre sono ancora aperti i giochi per la Champions e l'Europa League: la Juve del favoloso Tevez, di Buffon e Bonucci, e ancora la Juve di Padoin, Evra, Sturaro e Matri, priva di Pogba da settimane eppur arrivata al quarto titolo consecutivo e a giocarsi la Champions con le tre squadre più forti del mondo. Avessero Hamsik e Higuaìn, Insigne e Gabbiadini, un attacco potente e furioso, i Campioni d'Italia avrebbero la possibilità di farsi Campioni d'Europa. Se lo mettano in testa anche a Napoli. Quando il popolo del San Paolo s'è messo a gridare i nomi dei suoi beniamini s'è finalmente scoperta la verità: questa squadra ha ancora quattro partite per recuperare il tempo e i punti perduti.

Fonte : Italo Cucci - Il Roma
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