Il Roma - Douglas Costa da Tso! Intanto De Laurentiis ha perso Napoli...

18.09.2018
17:20
Redazione

La più che suggestiva sfida di Belgrado, dirà qualcosa di molto concreto su un aspetto importantissimo: la mentalità del Napoli

La più che suggestiva sfida di Belgrado, dirà qualcosa di molto concreto su un aspetto importantissimo: la mentalità del Napoli targato Ancelotti. Carletto imparò da Sacchi che si va a Madrid per vincere, non per un utilitaristico pareggio per poi vincere in casa come caratteristica del calcio italiano prima di Arrigo. La risposta più attesa riguarda anche l’approccio con le Coppe. Quello di Sarri fu pessimo, scelse di giocare contro lo Shakthar con Diawara e Rog, allora ancora più giovani ed inesperti. E il Napoli pagò duramente quella sconfitta. Sarà una partita di fisicità, certo, ma serve anche forza caratteriale ed esperienza. Per questo le scelte di Ancelotti saranno rivelatrici del suo pensare europeo, nel senso più ampio del termine. Ancelotti al di là della sfortuna nel sorteggio, certamente non può permettersi – come Sarri – di transitare per il continente affrontando i grandi club come fossero tronchi sul bagnasciuga, spostandoli con fastidio. Il sopracciglio sulle ventitrè, Carlo Ancelotti già tallona la Juve della qualità e degli abusi. Un giovane arbitro intimidito, Chiffi, che neppure di fronte a testate proditorie ha sventolato il rosso sotto il naso di Douglas Costa, incappato in una domenica da Tso. Ma in Italia, al di là di griglie da ombrellone, il Napoli c'è. C'è perché ha qualità nella rosa, ha possibilità di variare gli schemi anche in corsa. Scoprire ruoli nuovi anche per non più giovanissimi, come Hamsik e Insigne. E ha l'esperienza, la saggezza, la certezza di essere di Carlo Ancelotti. Di fronte ai nostalgici che si perdono nel blu firmato Chelsea della Premier, lui replica con passi costanti. Parlò di episodio contro la Samp, fu un crollo, e contro una ordinata Fiorentina ha ripreso la marcia. Di certo senza entusiasmare ma con saggezza. La verità è che Ancelotti sta scoprendo una realtà inedita: quando gli fu proposto il Napoli, sicuramente la sua mente è andata al San Paolo stracolmo di gente e passione conosciuto da calciatore prima e allenatore poi, sempre comunque da avversario. E invece eccolo remare controcorrente appena alla seconda gara casalinga in casa: coriandoli di spettatori, molti recuperati all'ultima ora grazie alla politica del minore a 2,50 euro in ogni settore purché accompagnato, naturalmente. Ancelotti contava sul pubblico, che non c'era. Col cuore i soliti milioni di tifosi, allo stadio solo chi riesce a non avere il fegato come un cimitero di caduti di guerra: tutte piccole croci in successione. Polemiche sul glorioso impianto, il sindaco in rotta, il presidente che un po' (o tanto?) ha rotto: porto la squadra a giocare la Champions a Bari, dove peraltro sarebbe impossibile per permessi e vigilanza. Dopo il Bari compro l'Hajduk Spalato. Insomma, una serie di avvertimenti di cui nessun tifoso avvertiva la necessità. Adl ha avuto la capacità di perdere Napoli al di là di chi gli dà ragione o torto. Il presidente inarrivabile, hollywoodiano con occhiali neri e capelli ingelatinati, è sempre più lontano dalla gente, dal popolo. I tempi cambiano e forse Lauro ora sarebbe più pittoresco, ma Adl twitta per dire bene, bravi, bis. Ama far sapere cosa pensa senza contraddittorio. 140 caratteri e così sia. Come segnalai tempo fa, per Ancelotti il compito più duro sarà allenare Adl, renderlo comunicatore ma non on demand. Voglio parlare? Chiamo chi dico. O chi paga. Sperando che Carletto abbia forza e soprattutto pazienza per farlo con tenacia. Il Napoli c'è, perché non alimentare l'operazione rincorsa?

Fonte : di Gianfranco Coppola per Il Roma
Notizie Calcio Napoli