Il Roma - Gli Agnelli avvisarono Allegri, Sarri aveva la scadenza: i professoroni non ci hanno preso!

10.02.2016
15:00
Redazione

Una Toscana da amare. Una Toscana che oggi comanda il calcio italiano. Sabato prossimo allo Stadium ci saranno due tecnici di fronte che parlano quasi lo stesso dialetto. Da una parte ci sarà Massimiliano Allegri da Livorno, dall’altra Maurizio Sarri da Figline Valdarno. Entrambi, ad inizio stagione, erano stati ritenuti inadeguati per poter essere protagonisti in questo torneo di serie A. I primi risultati confermarono le difficoltà tecniche e tattiche di due professionisti che ancora non avevano fatto carburare le proprie fuori serie. Il bianconero, dopo le cessioni dei big, aveva avuto un avvertimento dalla proprietà: «Sappi che la Juve non può scendere sotto una certa soglia», gli dissero gli Agnelli. L’azzurro, invece, sembrava essere stato scelto giusto per qualche mese visti i rifiuti di altri colleghi suoi a De Laurentiis. Addirittura gli avevano dato la scadenza.

Per la gara d’andata con la Juventus sarebbe stato esonerato. Beh, i professoroni del calcio non ci hanno proprio preso in tutti e due i casi. Infatti, se oggi il Belpaese può essere fiero del big-match di sabato sera a Torino il merito è di Allegri e Sarri. Sono riusciti con il bel gioco ad entrare nella storia e ad avere un passo superiore agli altri. Sembrava che dovesse essere l’anno di Inter e Milan ed, invece, le meneghine si sono perse per strada guardando a bocca aperta il cammino di Napoli e Juventus. La gara di sabato allo Stadium è la prima vera sfilata per il tecnico di Figline Valdarno. Ci sono calciatori che pagherebbero per andare in campo per la partita in questione. E chissà quanti allenatori vorrebbero stare al posto di Sarri. L’ex trainer dell’Empoli è stato capace di produrre una macchina quasi perfetta che è stata capace di arrivare in vetta e rimanerci grazie ad un gioco modello Barcellona. Higuaìn e compagni fanno innamorare gli amanti della pedata per come si esprimono. Una delizia per i palati fini, per coloro che erano stanchi di vedere sempre le stesse cose.

Sarri si è messo lì a lavorare senza mai fermarsi e oggi si ritrova ad essere un protagonista assoluto della scena. Sì perché la maggior parte dei calciatori che stanno facendo la differenza c’erano anche l’anno scorso. Solo che con Benitez non riuscivano a fare la differenza. Stavolta sì. Adesso, però, devono confermarsi forti anche dal punto di vista caratteriale. Sabato a Torino serve anche l’esperienza e la forza mentale oltre alla tattica perfetta. Altrimenti i bianconeri, ben più abituati a certi tipi di pressioni, avranno vita facile. Lo avevano messo alla gogna Allegri quando la Juve dopo qualche giornata non ingranava e guardava le altre andare via. Inizialmente Dybala rimaneva in panchina perché sapeva che ci voleva un po’ di tempo per farlo maturare. Appena ha cambiato modulo il talento argentino pagato 40 milioni di euro ha cominciato a fare il fenomeno e a dare una grande mano nella risalita della Signora. Oggi non a caso è a quota tredici reti. Sembrano poche rispetto alle 24 del connazionale Higuaìn, ma è il Pipita che corre troppo non sono gli altri che vanno lenti. I quattordici successi di fila hanno fatto diventare Allegri ancora più famoso al punto di essere diventato un obiettivo del Chelsea. Abramovic, pur di averlo, gli ha messo sul piatto ben dieci milioni di euro a stagione. Una cifra blu che nessuno può rifiutare. Infatti, pare che Max abbia già deciso di trasferirsi a Londra per il prossimo anno. Ma prima vorrebbe vincere un altro scudetto. Sarri permettendo, però. Perché contro un toscano nulla è facile

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