Il Roma - Insulti a Koulibaly ma dopo il danno arriva la beffa

06.02.2016
13:40
Redazione

Non potrà contare su tutto il proprio pubblico, il Napoli, per la gara di campionato contro il Carpi. A deciderlo è il Viminale, che ha applicato il provvedimento di chiusura della curva A anche per la partita di domenica. L’ingresso sarà riservato ai soli abbonati, proprio come si era verificato nello scorso incontro disputatosi al San Paolo, contro l’Empoli. La sanzione nasce per l’accaduto di Napoli-Inter di Coppa Italia dello scorso 19 gennaio, quando alcuni tifosi della curva hanno provato ad accedere al settore ospiti con la forza, cercando di arrivare allo scontro con i sostenitori dei nerazzurri. Dunque, mano ferma della giustizia sportiva, nei confronti del Napoli. Una scelta che non trova i favori dei destinatari del provvedimento, dal momento che la Lazio, per i cori incivili rivolti a Koulibaly e ai napoletani, ha avuto una sanzione molto simile, con chiusura del settore per due giornate e multa alla società. Questo non tanto per paragonare gli episodi, di elevata gravità in entrambi i casi, ma per evidenziare il fatto che ricadano all’interno di un apparato sanzionatorio morbido e diversificato. Continuano, intanto, gli attestati di solidarietà nei confronti del difensore azzurro, da sportivi e autorità. Inoltre, come aveva già sostenuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, da Roma si continua a suffragare la tesi dell’autolesionismo, dietro i gesti incivili dei tifosi biancocelesti. Sostenitori che, dunque, per arrecare un danno alla società e al presidente Lotito, avrebbero usato il razzismo, da sempre inviso alla cultura sportiva e alle convenzioni sociali, consapevoli della pronta risposta della giustizia federale. Un modo, questo, molto più che discutibile, per manifestare la propria contrarietà della politica societaria della Lazio. L’eroe del momento è Massimiliano Irrati, l’arbitro coraggioso che ha creato un precedente vero e proprio, visto che un direttore di gara non aveva mai applicato il regolamento in un caso del genere. All’arbitro pistoiese, inoltre, è stata riconosciuta anche la scelta, da condividere, di non sospendere definitivamente la partita, dal momento che nel caso in questione ciò avrebbe provocato non pochi problemi di ordine pubblico e avrebbe sottoposto alla burocrazia sportiva una vittoria che il Napoli aveva già acquisito sul campo, in una partita in cui gli azzurri erano in totale controllo. E che quindi non aveva necessità di vedersi assegnato d’ufficio il successo sulla Lazio. E’ in questo gesto, dunque, che il calcio ripone le speranze di una svolta, affinché fenomeni come il razzismo e la violenza vengano debellati. Specialmente in un paese, come l’Italia, dove il corretto corso della giustizia generale fa sempre notizia.

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