Il Roma - Mertens in crisi: Insigne lo ha turbato, l'arrivo di Gabbiadini ha forse gettato un'ombra sul suo futuro

25.01.2015
15:30
Redazione

Questione di tempo. Male il primo, meglio il secondo. C’è poi il terzo, fatto di polemiche, montate dal suo entourage e rispedite al mittente da Benitez e dallo stesso Dries Mertens che in un’intervista a un portale belga ha precisato la sua posizione: “ Vorrei giocare di più ma capisco il mio allenatore. Se vuoi giocare all'ala in Italia devi allo stesso tempo difendere tanto e ciò è molto dispendioso a livello d'energie, e poi comunque l'allenatore ruota tanti giocatori. Il club comunque sta andando bene, non vedo nessuna ragione per cui dovrei andare via. Schalke 04 su di me? Non so su questo, non andrò via dal Napoli per un altro club durante la sessione di mercato" .

Netto, in antitesi con la sua storia partenopea, scandita dai momenti, positivi e negativi, dal tempo sfruttato e poi sprecato, quando le opportunità sono improvvisamente aumentate. Meglio lo scorso anno, quando le responsabilità erano poche, quando il ballottaggio con Insigne finiva per esaltarlo. Entrava e faceva la differenza, a suon di gol e di assist. Da Napoli al Brasile, ancora protagonista con il suo Belgio mondiale. Pronto per la definitiva consacrazione e invece no. L’esplosione di Lorenzo lo ha colto di sorpresa, le ripetute esclusione devono averlo scosso e così, anche quando il collega di reparto è stato costretto a dare forfait, non si è più ritrovato, finendo per cedere il posto a De Guzman.

La parabola discendente, raccontata dal volto corrucciato e dalle partite anonime. E il “sano” egoismo, che poteva prima rappresentare un punto di forza, è diventato irritante, stucchevole. Manca maledettamente quel ragazzo brevilineo ed esplosivo, in grado di puntare tutti, di accendere la miccia, quando la squadra fatica a trovare i varchi giusti. Si è perso tra dribbling che non riescono più, tra rigori sbagliati e giocate imprecise che denotano una certa sufficienza, deleteria per lui e per i compagni. Si aspettava maggiore considerazione? Probabile, ma evidentemente c’è anche altro.

L’esplosione di Insigne lo ha turbato, l’arrivo di Gabbiadini ha forse gettato un’ombra sul suo futuro. Attenuanti legittime che però non giustificano un rendimento tanto mediocre. Il giovanotto sfrontato e irriverente in campo ha così manifestato tutta la sua fragilità sul piano emotivo e caratteriale. Non ha retto il peso della concorrenza e quando si è palesata la possibilità del rilancio, si è inspiegabilmente defilato.

Poca fiducia, autostima ai minimi termini e ora? E ora tocca a lui rispondere sul campo, con l’ausilio di Benitez che presumibilmente le proverà tutte per recuperare un calciatore tanto importante. Domani il Genoa e la possibilità del riscatto, dopo gli alti e bassi registrati con l’Udinese. Potrebbe rilanciarlo il tecnico, magari dal primo minuto, per tenere “bassi” gli esterni del grifone. L’ennesimo tentativo, quasi un ultimatum.

Fonte : Dario Marotta - Il Roma
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