Il Roma - Napoli, situazione nebulosa che può schiarirsi giocando con le idee

08.12.2019
16:30
Redazione

L'analisi del momento del Napoli attraverso le colonne del Roma

Niente da fare. Anche l’Udinese toglie i punti al Napoli. Ormai tutte le squadre di serie A sanno che quando di fronte ci sono gli azzurri qualche risultato positivo ci può uscire. Addirittura i friulani alla fine si sono rammaricati per non essere riusciti a vincere considerate le difficoltà difensive del primo tempo dei partenopei. Ancelotti ha visto i suoi svegliarsi solo nella ripresa e agguantare il pari grazie al gol di Zielinski. Altrimenti si sarebbe perso anche stavolta. Certo, si dirà che il secondo tempo è stata tutt’altra cosa. Si è visto un Napoli arrembante, con le idee e molto più attivo e cattivo. Ma alla fine non ha vinto. E di conseguenza rimane prigioniero di una classifica che non si muove. Anzi, peggiora sempre di più rispetto agli ultimi anni.
Dunque, il Napoli resta nel tunnel. Si è intravista un po’ di luce ma non può bastare per essere ottimisti. Ancelotti aceva ordinato il ritiro per cercare di trovare il bandolo della matassa e vincere finalmente una partita. C’erano tutti i presupposti per farlo contro un’Udinese che aveva perso gli ultimi due incontri di serie A. Inizialmente si era pensato ad un’epurazione di Mertens e Callejon ed, invece, poi Carletto ha smentito tutti e li ha schierati dal primo minuto tenendoli in campo fino alla fine. Una risposta a chi diceva che si atteneva alle richieste della proprietà lasciando fuori chi ha il contratto in scadenza e andrà via a giugno. Dalla vecchia guardia ci si aspettava di più ma purtroppo non hanno fatto la differenza. In verità non l’ha fatta neanche Insigne. E non a caso al termine del primo tempo è rimasto negli spogliatoi per lasciare spazio a Llorente. Con lo spagnolo in campo è cambiata la storia della partita. C’è stata più verticalizzazione e si è calciato molto in porta. C’è stato un pressing asfissiante e si è giocato sistematicamente nella metà campo dell’Udinese. Forse, se lo avesse fatto dall’inizio, si sarebbe potuto giocare meglio nel primo tempo.
Ancelotti, comunque, rimane in sella. «Ho la fiducia di De Laurentiis. Non ho mai pensato di dimettermi, anzi mi sento più partecipe del progetto adesso che prima», ha ammesso il tecnico al termine della partita. Ora le sue fiches le punta tutte sulla sfida di martedì contro il Genk. Secondo l’allenatore di Reggiolo, l’eventuale passaggio agli ottavi di finale di Champions, può dare il la per la rinascita definitiva. Non dovesse essere così, però, sicuramente dovrebbe fare le valigie è andare via. Certo, se qualcuno volesse solo analizzare il primo tempo, allora dovrebbe dire che la squadra gli stava giocando contro. Al rientro in campo, invece, si è cambiato passo. E quindi si potrebbe dire che il gruppo è con lui.
Si aspetta la scintilla, dunque. Che dovrà pur arrivare. Non può essere assolutamente questa la stagione del Napoli. Ventuno punti in classifica sono davvero troppo pochi per un gruppo costruito per vincere lo scudetto. Sono ormai nove i turni consecutivi tra campionato e coppa dove non si vince. Il peggior rendimento di sempre. Bisogna tornare indietro di dieci anni per avere questi risultati. Ma allora non c’era Ancelotti in panchina e la rosa non era così forte e così costosa. De Laurentiis ancora non prende provvedimenti. Sta dando un’altra chance al suo allenatore. La fiducia, però, non può essere infinita. Si dovesse andare agli ottavi sarebbe fondamentale per vari motivi. Ma poi si dovrà reagire con il Parma in casa ed incassare finalmente un successo. In caso contrario a Re Carlo gli sarà tolta la corona. Ma adesso meglio non pensarci perché tra due giorni c’è il match con il Genk che diventa fondamentale sotto tutti i punti di vista. Naturalmente nessuno si augura un risultato diverso dal pareggio o dalla vittoria.

Fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
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