Il Roma - Non appena c'è la possibilità di bacchettare De Laurentiis, c'è l'assalto a Fort Apache

05.08.2022
20:20
Redazione

L'edizione odierna de Il Roma scrive così in merito alla situazione legata alla comunicazione dei media che gravita attorno al Napoli: 

"Se il Napoli gioca bene e vince non c’è prima pagina dei grandi giornali sportivi che lo esalti. Anche se viene fatto qualche buon acquisto, non è preso mai in considerazione. Non appena, però, c’è la possibilità di bacchettare Aurelio De Laurentiis c’è l’assalto a Fort Apache. Il patron azzurro è finito nella macina delle critiche per aver vantato il diritto di un imprenditore che investe e vorrebbe evitare di rischiare dei pezzi pregiati pagati un bel po’ di soldoni. La frase del presidente: «Non acquisterò più africani» è stata interpretata come razzista. Koulibaly ha risposto, l’amico di Osimhen ha offeso il produttore chiamandolo clown. Ed ecco che quelli del Nord hanno preso la palla al balzo per metterlo alla gogna. Una follia mediatica assurda. Questo signore ha semplicemente evidenziato come la Coppa d’Africa giocata tra dicembre e gennaio possa essere fatale per chi in squadra ha dei calciatori che sono di quel continente. Non si capisce cosa ci sia di razziale. Anche perché Aurelione ha parlato pure dei sudamericani ma nessuno di questi si è rizelato. Allora ditelo che non vedete l’ora di picchiare giù duro un dirigente che dice sempre quello che pensa. A volte sbaglia la forma, ma in questo caso è stato molto chiaro. Un uomo di cinema come lui che gira il mondo da quando era piccolino non potrebbe mai essere un razzista. Non a caso nelle sue rose ci sono stati elementi di tutto il globo. Ultimamente ha comprato anche un sudcoreano. Se in Asia giocassero la loro Coppa in inverno, Adl avrebbe detto la stessa cosa. Ma in quel caso non sarebbe scattato il trappolone. Voglio un mondo di bene a Koulibaly come ad Osimhen. Senza dimenticare pure Anguissa. Ma se veramente pensano che De Laurentiis abbia voluto offenderli allora non hanno capito nulla. Il patron è uno che si autofinanzia, non ha multinazionali alle spalle o fondi che lo sorreggono economicamente. E giustamente, quando fa un investimento, lo deve tutelare perché se lo perde rischia di finire a gambe all’aria. E non sarebbe il caso...".

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