Il Roma - Si arrabbia con arbitri e compagni, Higuain nervoso: non ha nemmeno esultato al goal di Callejon

21.10.2014
17:00
Redazione

Se sono i big a tradire il Napoli diventa difficile vincere le partite. Quest’anno De Laurentiis di campioni non ne ha comprati. Ha preferito guardare al bilancio piuttosto che rinforzare la rosa di Benitez. Il tecnico spagnolo sperava di poter contare sui suoi uomini migliori in questa strana stagione ma purtroppo, almeno per il momento, nessuno ha fatto la differenza.

A non funzionare è il fattore H. Hamsik e Higuaìn non vanno e l’altra sera a San Siro hanno confermato di non attraverso un buon periodo. Tutti si aspettavano da loro un exploit che avrebbe messo ko la banda di Mazzarri ma hanno deluso le attese lasciando la scena a Josè Maria Callejon. Se non fosse stato per lo spagnolo, il match con i nerazzurri sarebbe stato una noia mortale e si sarebbe anche potuto perdere. Anche se si fosse vinto, comunque, nessuno avrebbe tolto le ombre ad un Napoli che non riesce a sentirsi grande. Non si possono regalare due gol all’Inter dopo averne realizzati altrettanti. Il 2-2 di Hernanes ha evidenziato le solite amnesie di un reparto difensivo che ha fatto danni dal 19 agosto in occasione del preliminare d’andata contro l’Athletic Bilbao al San Paolo. Già in estate si era capito che il pacchetto arretrato sarebbe stato il tallone di Achille di un gruppo che si era indebolito con l’addio di Pepe Reina e Federico Fernandez. Si pensava, però, che i cosiddetti top player potessero sopperire ai vuoti segnando più gol degli avversari. Fino ad oggi solo Callejon ha mantenuto le premesse mentre Hamsik ed Higuaìn sono fermi al palo.

LA CRISI DI MAREKIARO. Neanche la doppietta in Nazionale ha rinvigorito il capitano. Lo slovacco è il fantasma dello scorso torneo. Almeno l’anno passato cominciò benissimo segnando quattro gol, stavolta neanche in fase realizzativa riesce ad esprimersi ai suoi livelli. A prescindere da tutto, Hamsik è troppo scontato quando ha il pallone tra i piedi e non riesce mai a fare la giocata giusta per il compagno di squadra. Benitez punta sistematicamente su di lui ma non gli permette mai di finire la partita. Anche al Meazza ha dovuto togliersi la fascia prima del termine dell’incontro per lasciare spazio stavolta a Jorginho. In precedenza era toccato a De Guzman e Michu prendere il posto dello slovacco. Se deve essere la palla al piede del Napoli meglio che si faccia un po’ di panchina permettendo agli altri di giocarsi una chance.

IL NERVOSO HIGUAÌN. La domanda sorge spontanea: quali sono i problemi del Pipita? Gonzalo sembra il fratello gemello dell’attaccante visto all’opera all’inizio dello scorso campionato. È teso come una corda di violino, manda a quel paese i compagni e si arrabbia con gli arbitri. Gli esperti dicono che proprio non riesce a mandare giù l’eliminazione dalla Champions. Se è un alibi non regge. Uno come lui deve fare la differenza a prescindere da tutti. È uno di quei pochi bomber completi che possono fare la fortuna di ogni allenatore. Peccato che attualmente Benitez non può andare fiero dell’argentino. «Presto segnerà», ha evidenziato Rafa dopo Inter- Napoli. Certo, se un centravanti non va in rete dopo otto giornate di campionato l’allarme deve scattare obbligatoriamente. A prescindere dalla fase realizzativa, è l’aspetto caratteriale che non è condivisibile. Addirittura i tifosi dei social net work hanno notato che dopo il secondo gol di Callejon non ha esultato ed invece di abbracciare il compagno se ne è tornato da solo a centrocampo. Il Pipita deve capire che il Napoli ha bisogno di lui ma deve lasciare a casa il nervosismo altrimenti non fa la differenza. Qualche azzurro aveva parlato di sogno scudetto, ma se si mostra il peggio di sè così come a Milano contro l’Inter neanche il terzo posto diventa una meta possibile per il Napoli.

Fonte : di Salvatore Caiazza per "Il Roma"

Notizie Calcio Napoli