Il Roma - Stadio gremito e tifo trascinante: per battere il Napoli, i turchi faranno come i marinai di Ulisse
Onda su onda, di slancio a Trebisonda. Cancellare Palermo, il vuoto di Palermo, l’assenza mentale di Palermo e tuffarsi in Europa col piglio della squadra che può andare oltre ogni ostacolo, come il Napoli di Doha, come il Napoli delle quattro vittorie consecutive. Animo, azzurri. L’Europa League potrebbe essere una bella galoppata.
Il Trabzonspor, avversario dei sedicesimi di finale, è alla portata. Quarta forza del campionato turco, non schiererà nemmeno la formazione migliore per le assenze in difesa di Bosingwa, ex Chelsea, del nazionale algerino Belkalem, dell’esterno sinistro offensivo Erdogan, in mediana gli mancheranno i titolari Ekici e Constant ex Chievo, Genoa e Milan. La sua “arma” sarà uno stadio gremito e di tifo trascinante. Cera nelle orecchie come i marinai di Ulisse e fare il proprio gioco. Nel Napoli l’indisponibilità di Hamsik dirotta De Guzman centrale con due esterni offensivi, Gabbiadini e Mertens. Si pretende da Higuain una gara a tutta birra, lunedì contro il Sassuolo sarà a riposo per squalifica. La difesa del Trabzonspor balbetta. La squadra turca fa il verso al Napoli: più dotata in attacco, debole nelle retrovie. Il goleador è Oscar Cardozo (32 anni, 1,93), che si esalta nelle gare casalinghe (13 gol sui 15 di questa stagione li ha realizzati sul campo amico) sostenuto da uno svelto esterno sinistro, lo svedese Zengin.
Gioca Andujar, portiere di coppa. Torna il pressing di Gargano a centrocampo. La difesa si assesta con Koulibaly e Ghoulam. La trasferta sulle rive del Mar Nero non è proibitiva. Il Napoli è squadra superiore se la testa torna dalla luna dove è andata nella sera di Palermo. Il Napoli non deve dare al Trabzonspor il vantaggio di guadagnare coraggio e iniziativa. Pressing alto, possesso-palla, verticalizzazioni veloci. Bisogna andare in campo già caricati a mille e senza nessun calcolo per il match di ritorno. Benitez vara una squadra offensiva col naturale equilibrio, ovvio, ma il Napoli di Trebisonda è a trazione anteriore. Gabbiadini e Mertens coprono poco, De Guzman proteggerà la zona centrale. Si potrebbe prevedere un 4-3-3, ma per sostenerlo ci vorrà molta corsa, molto sacrificio, molta precisione nei tocchi smarcanti. Con Callejon per Mertens potremmo avere un 4-4-1-1, Gabbiadini alle spalle del Pipita. Benitez ha valide alternative per padroneggiare il match.
Lo stadio sarà una bolgia (25mila posti), ma il Napoli ha la statura, se in serata positiva, per spegnerne l’entusiasmo infuocato. Tergiversare, controllare, tenere palla senza affondare, magari pensando al “ritorno”, sarà il modo sbagliato di condurre la partita. Il Trabzonspor deve sentire addosso una squadra superiore con una pressione costante. Tecnica e vigore, il Napoli deve battersi con queste due qualità. Aspettare l’avversario per colpire in contropiede potrebbe non bastare e dare campo al Trabzonspor sarebbe un errore. Baricentro alto, penetrazione sulle fasce, velocità senza portare palla col rischio di perderla e subire il contrattacco. Ci vuole un Napoli coraggioso. Non c’è sfida fra i due attacchi e, soprattutto, fra le due difese. Pur nelle difficili condizioni ambientali, il Napoli non può sottrarsi ad una serata da protagonista. Anche il campionato pretende un pronto riscatto legittimando la sfida al secondo posto della Roma. Da Trebisonda aspettiamo tanti segnali positivi e, senza esagerare, un successo.