Il Roma su Gabbiadini: "Neanche si capisce perché abbia voluto fare il vendicatore, ce l’ha messa tutta per mettere in difficoltà i suoi compagni"

24.10.2016
11:00
Redazione

Finalmente si esulta. Proprio non poteva tornare dalla Calabria senza i tre punti in saccoccia il Napoli. E, nonostante la follia di Gabbiadini, gli azzurri sono riusciti a vincere una partita dopo tre sconfitte consecutive. Ce l’ha messa tutta l’attaccante bergamasco per mettere in difficoltà i suoi compagni di squadra. Lui, che fino a ieri non era mai stato espulso e neanche era stato ammonito in questa stagione, si è fatto mandare fuori al 31’ del primo tempo per aver reagito ad un calcio da dietro di Ferrari. Sono reazioni che non gli appartengono e neanche si capisce perché abbia voluto fare il vendicatore lui che è un signore del calcio. Fortunatamente il Napoli ha saputo stringere i denti e dopo il vantaggio di Callejon ha raddoppiato due minuti dopo il rosso a Manolo.

«È stata una vittoria di carattere», ha detto Reina a caldo. Il portiere si è rifatto dalle ultime altalenanti prestazioni con una doppia parata su Falcinelli e Rohdén. Serviva al team di Sarri un successo del genere, anche per poter recuperare qualche punto nei confronti della Juventus che sabato è stata battuta dal Milan a San Siro. Con questo colpo in terra calabra ci si ritrova da soli terzi in classifica a quattro lunghezze dalla Vecchia Signora. Che dopo l’infrasettimanale di mercoledì ospiterà proprio il Napoli allo Stadium. Dove naturalmente non ci sarà Gabbiadini.

Undici contro undici, comunque, non ci sarebbe stata partita. In inferiorità numerica la squadra partenopea ha abbondantemente meritato la vittoria. Il Crotone ha cercato di riaprire la sfida negli ultimi minuti ma sarebbe stato troppo penalizzante non incassare l’intera posta in palio per ciò che si è visto in campo. Praticamente, anche senza Gabbiadini, si è sempre stati padroni e con un po’ di attenzione in più sotto porta la gara sarebbe stata chiusa molto prima. Comunque, a prescindere dal salto in avanti in graduatoria, era fondamentale anche ritrovare un po’ di sorriso e tranquillità.

Troppe le critiche piovute addosso all’allenatore. Nel giro di venticinque giorni il toscano si era ritrovato ad essere uno dei peggiori della serie A. Eppure al triplice fischio finale del match vinto con il Benfica in Champions era stato eletto uno dei migliori in Europa. Non c’è mai equilibrio dalle nostre parti. Si fa sempre di tutto per mettere in discussione un progetto che è stato penalizzato dall’infortunio di Milik dopo che con quest’ultimo si era sopperito in parte all’addio di Higuaìn. Sicuramente con Atalanta, Roma e Besiktas non è stato il solito Napoli ma in alcune occasione, con un po’ di fortuna in più, si sarebbe anche potuto rimediare. Ed, invece, si è perso.

Il match dello Scida finalmente ci ha fatto vedere chi è Amadou Diawara. Il ragazzo del ’97 ci ha fatto divertire con delle giocate difficili rese facili dalle sue qualità. Adesso Sarri sa di poter anche fare a meno di Jorginho quando quest’ultimo è affaticato. Complimenti anche alla difesa che ha concesso poco nonostante si è giocato con un uomo in meno per più di un’ora. «Felice per la vittoria, i ragazzi meritavano fiducia», ha detto il tecnico partenopeo. Che non ha voluto rispondere su Gabbiadini: «Ne vale la serenità del ragazzo. Crediamo in lui», ha chiarito il toscano.

Ha, comunque, tirato un sospiro di sollievo il sor Maurizio. Perché se non avesse battuto il Crotone, i parrucconi del calcio, soprattutto quelli delle nostre parti, lo avrebbero messo alla gogna chiedendo la sua testa. Dimenticando che questo signore ha cambiato il volto di un Napoli che dopo Benitez era davvero a pezzi. Intanto mercoledì c’è il suo Empoli e sabato la Juventus allo Stadium. «Noi dobbiamo pensare solo a guarire», ha affermato Sarri. Evitando di creare troppe tensioni.

Fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
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