Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti

Il Roma - Tutti i moduli di Ancelotti: dal 3-1-5-1 al 2-3-3-2, massima aggressività e mille identità

15.07.2019
15:10
Redazione

All’indomani di una partita, anche quando si tratta di un’amichevole, è chiaro che gli allenamenti siano più blandi. Così, dopo la sfida col Benevento di sabato, è stata una domenica di doppia seduta, sì, ma sicuramente dai ritmi più bassi. La giornata è stata comunque importante perché è stata la prima in azzurro di Kostas Manolas e la prima in ritiro da capitano per Lorenzo Insigne, arrivati entrambi sabato sera a Dimaro, carichi e vogliosi di mettersi al passo con i compagni.

Chi la Val di Sole l’ha lasciata, invece, è il gruppo di giovani aggregati per la prima parte, prima dell’approdo dei nazionali. Adesso, con l’organico quasi al completo (mancano solo Meret, Fabian, Koulibaly, Allan e Ospina), Carlo Ancelotti comincia a fare sul serio anche dal punto di vista tattico.

DIMARO: ANCELOTTI LAVORA SUL PRESSING

Un aspetto fondamentale per il calcio che l’allenatore di Reggiolo sta provando ad inculcare ai suoi ragazzi è l’aggressività. E’ per questo che nella giornata di ieri ci si è dedicati prettamente a partitine a pressione, tutto sotto l’occhio robotico della macchina tecnologica dello staff azzurro che come al solito ha ripreso tutto e incamerato dati importanti. Chiaramente questo tipo di esercitazioni ha una duplice funzione: innanzitutto quella, per l’appunto, di creare intensità e migliorare il recupero del pallone; poi per fare dei passi in avanti nell’uscita da dietro palla a terra, sfruttando la nuova regola secondo cui sulla rimessa del portiere i due centrali possono stazionare in area (nella foto Chiriches e Hysaj). Un tipo di lavoro, questo, che ha di fatto caratterizzato quasi tutti gli allenamenti di questi primi nove giorni in Trentino.

TUTTI I MODULI DI ANCELOTTI

Ancelotti non ha segreti e se c’è da fare una lezione di tattica anche alla stampa di certo non si tira indietro. L’allenatore azzurro, dopo il test col Benevento, ha spiegato come può variare la fase di costruzione del suo Napoli, sottolineando come - a dispetto dei numeri e dei moduli - in fase offensiva non si tratta mai di un 4-4-2. «Si può fare la costruzione con una linea di 3 con i due centrali e un terzino, a volte con due difensori centrali e poi una linea a tre con due centrocampisti ed un terzino oppure una linea a tre con un centrocampista davanti e altri quattro o cinque dietro la punta. Di solito contro una difesa a cinque schieriamo cinque giocatori dietro la punta». Ciò che scriviamo dall’inizio di questa pre-season: a tratti, in partita, si nota un Napoli schierato con un 3-1-5-1 o 2-3-4-1 o, ancora 2-3-3-2. La nuova frontiera del calcio, ne è convinto Ancelotti, è questa: massima aggressività e mille identità per scardinare le difese avversarie.

Fonte : Il Roma - Pierpaolo Matrone
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