INCREDIBILE - Ecco il primo referto di De Santis: il Gemelli non riuscì a vedere le coltellate?

16.09.2014
14:40
Redazione

Come è possibile che i sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - Policlinico Universitario - Servizio di Pronto Soccorso il 3 maggio scorso intorno alle 20 visitando Daniele De Santis, l’ultrà di estrema destra accusato della morte del giovane tifoso di Scampia Ciro Esposito, abbiano, con naturale dovizia di dettagli, refertato all’ultrà lussazioni e fratture non accorgendosi invece delle «quattro coltellate» che, è notizia dell’ultima ora, lo stesso De Santis avrebbe ricevuto durante i medesimi «scontri» che hanno preceduto la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina? E non si tratta dell’unico referto medico (clicca sulla foto in allegato) che delle coltellate non parla minimamente.

IL GIALLO DEI REFERTI - L’ultimo referto dei medici dell’ospedale Belcolle di Viterbo dove De Santis è ricoverato da mesi parla di ben quattro ferite di arma da taglio, anche all’addome. Ma è la prima volta che una simile circostanza emerge dagli atti dell’inchiesta. Le ferite non furono riscontrate dai medici del pronto soccorso del Policlinico Gemelli, dove De Santis fu trasportato d’urgenza il 3 maggio e che per primi lo presero in cura. Né furono riscontrate dai medici della struttura protetta del carcere di Regina Coeli. Inoltre nella maxi-perizia depositata dagli specialisti del Racis la settimana scorsa al gip Giacomo Ebner non si fa riferimento a ferite da accoltellamento, però si precisa che l’ultrà giallorosso fu «sopraffatto dagli aggressori» e una volta caduto a terra, scrivono i periti, «non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei». Logica vorrebbe, non mettendo in dubbio la buona fede e la professionalità di alcun presidio sanitario e men che mai dei periti del Racis: allora è stato ferito a Regina Coeli? È un bel nodo per gli inquirenti.

LA PROCURA VUOL METTERE ORDINE - Un terzo referto e una perizia del Racis contraddicono dunque quelli precedenti firmati da strutture sanitarie, fino a prova contraria, di tutto rispetto. La Procura di Roma dunque acquisirà tutta la documentazione medica su De Santis, documentazione che incide certamente sulla ricostruzione delle concitate fasi del ferimento letale di Esposito: il presunto assalto con bombe carta agli autobus dei tifosi azzurri di passaggio a Tor di Quinto (che sarebbe stato compiuto da De Santis con altri quattro complici ultrà sempre di area di estrema destra solo recentemente identificati dalla Digos capitolina), quindi la reazione dei supporters napoletani e poi i colpi di pistola che hanno ucciso (dopo una lunga agonia) Ciro Esposito e ferito altri quattro tifosi partenopei. «È da accertare se gli spari furono una sconsiderata risposta alle coltellate ricevute e sul posto fu trovato un coltello a serramanico», informano gli ultimi dispacci d’agenzia. Ma certamente il De Santis, comunque sia andata, non indossava la pistola con regolare porto d’armi. L’interrogatorio di De Santis, che sino ad ora si è avvalso della facoltà di non rispondere, si terrà dopo il 24 settembre, data fissata dal gip Giacomo Ebner per consentire agli esperti del Racis di illustrare in sede di incidente probatorio le conclusioni della perizia.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
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