Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli
Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli

Insigne: "I napoletani chiedono di più da me? Prima ci restavo male! Mi dispiace una cosa per i miei figli. I tifosi contestino solo dopo la fine..."

17.07.2018
09:30
Redazione

Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo uno stralcio dedicato al suo rapporto con la

Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo uno stralcio dedicato al suo rapporto con la città di Napoli.

«La zona dei Tribunali proprio non la conosco. Mi dispiace soprattutto per Carmine e Cristian, i miei figli. Non possono nemmeno giocare in strada come facevo io da piccolo, perché sono i figli di Insigne. Ma appena posso con Jenny li portiamo a mangiare una bella pizza al lungomare. Sappiamo che è così e ci siamo abituati. A me piace il contatto con la gente, Napoli ti abbraccia e ti avvolge»

Se non stai attento rischia di stritolarti per affetto.

«Già, ma ho imparato a trovare l’equilibrio. So che a me la gente chiede sempre qualcosa in più. Prima ci restavo male, a volte, nella maturità l’ho tramutato in uno stimolo in più».

Come quel gesto «state zitti» sullo 0-1 al San Paolo con il Chievo, ribaltato in vittoria al tramonto della gara.

«Lì c’era anche rabbia. Perché i tifosi hanno diritto di contestare, ma un attimo dopo il fischio finale. Perché non c’è squadra o sportivo che non avverta flessioni o difficoltà in una sfida. In quel caso la reazione deve essere di gruppo, caratteriale. E avere la gente che ti sostiene è importante».

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