
Jorginho, talento da 1.300 euro al mese: storia del calciatore che sognava un'utilitaria 'anche ammaccata'
Quando giocava nella Sambonifacese, seconda divisione della Lega Pro, il suo sogno era un'auto. Ma non una di quelle fiammanti fuoriserie su cui solitamente viaggiano i calciatori. No, lui voleva un'utilitaria. E la cercava anche ammaccata. Gli serviva per andare a Verona, 26 chilometri più in là, senza dover sempre prendere il treno a San Bonifacio o chiedere un passaggio. E, del resto, più d'un macinino non poteva permettersi. Ché Jorge Luiz Frello — meglio noto come Jorginho, 22 anni, la giovane promessa del calcio italiano che oggi il Napoli presenterà in conferenza stampa — non è che se la passasse proprio bene. Guadagnava 1.300 euro al mese, «il minimo sindacale» come scrisse Alessandro De Pietro sul quotidiano L'Arena di Verona. E di bonus milionari manco a parlarne: al massimo cento euro a presenza, tremila alla fine del campionato, quelli che Jorginho disse al suo agente Joao di «scambiare» con l'utilitaria. Chissà, sarà anche per questo suo vivere sotto le righe che, a poco più di vent'anni, il suo nome finisce sui taccuini degli osservatori di Juventus, Manchester United, Zenit, Dinamo Kiev, Shakhtar Donetsk e Milan. Nato il 20 dicembre 1991 a Imbituba (Santa Catarina, Brasile), Jorginho arriva in Italia a 15 anni. Lo scova Alessandro De Blasi, imprenditore che si muove da una vita sulle rotte brasiliane per scovare nuovi talenti. «È un fenomeno», dice. E gli credono. Dopo averlo visto allenarsi per un mese con il San Martino Speme, il responsabile del settore giovanile del Verona lo tessera per 35.000 euro: girato in prestito nel 2010 alla Primavera del Sassuolo, va poi alla Sambonifacese. La stagione 2011-2012 è quella del ritorno a «casa», con il Verona appena promosso in B: 32 presenze in campionato il primo anno, 41 il secondo, quello della promozione in A, 18 fino ad ora. «Dove lo metti lui va», dice il suo ex allenatore Andrea Mandorlini. E ne è convinto anche il tecnico dell'Under 21. A dispetto del soprannome, infatti, Jorginho ha il passaporto italiano (il trisnonno era di Lusiana, un paese di 2.818 abitanti in provincia di Vicenza) e sceglie di giocare con la nostra Nazionale. Il ct degli Azzurrini, Devis Mangia, lo convoca il 13 novembre 2012 per l'amichevole contro la Spagna. Ora l'attende il debutto al San Paolo. E magari qualcosa in più di un utilitaria ammaccata per andare e tornare da Castelvolturno