"Se presentate un bilancio così andiamo in Procura", resa dei conti in casa Juve: confronto ruvido Elkann-Agnelli!

30.11.2022
07:20
Redazione

Inchiesta Juve, resa dei conti Elkann-Agnelli. I sindaci hanno costretto i piani alti del club a rassegnare le dimissioni in blocco

"Se portate in assemblea questo bilancio, dobbiamo andare in Procura", hanno detto nella sostanza i sindaci della Juve, entrati in carica da poco più di un anno, davanti all’insistenza del management. Professionisti (tre) di un certo livello, come Maria Cristina Zoppo, equity partner di Bdo-Tax e componente del comitato per il controllo sulla gestione nel cda di Intesa Sanpaolo.

L'edizione odierna del Corriere della Sera ricostruisce le ore concitate in casa bianconera che hanno portato al clamoroso e storico ribaltone nei piani alti del club.

Poco prima, lunedì a pranzo e già nel weekend, il presidente bianconero si era confrontato, sinceramente e ruvidamente, con il cugino, John Elkann, ad di Exor, la holding di famiglia che controlla il club. Morale: la situazione, contabile e giudiziaria, non era più sostenibile. Non siamo agli Agnelli Coltelli di un libro appena uscito, ma business is business. Difatti, ieri pomeriggio, sono arrivate le parole dell’azionista di maggioranza: «Le dimissioni dei consiglieri di amministrazione rappresentano un atto di responsabilità, che mette al primo posto l’interesse della società». Ogni cosa ha il suo tempo, dalla giustizia (incombente) agli affari (pure di più): oggi è in menu una conference call con analisti e investitori istituzionali di Exor, e le faccende juventine, ultimamente, stavano turbando l’impero. Nonostante il club (quotato) valga sui 700 milioni di euro, il 2 per cento del valore patrimoniale netto di Exor, sui 31 miliardi.

Che si fossero scontrate due linee d’azione non l’ha nascosto Agnelli, nella mail a dipendenti e giocatori, colti di sorpresa, chi al Mondiale chi alle Maldive: «La compattezza è venuta meno». 

Notizie Calcio Napoli