Juventus, che scandalo: scoperta choc nelle caldaie di casa Elkann
Una nuova notizia scuote il mondo Juventus
Il mondo Juventus è indirettamente travolto da un nuovo scandalo, questa volta attraverso la figura di John Elkann e la sua famiglia. Spunta infatti una scoperta choc nell'abitazione del dirigente bianconero.
Come infatti riporta Il Messaggero oggi in edicola, sono indagati tutti e tre i fratelli Elkann per truffa ai danni dello Stato. La questione ruota attorno alla cittadinanza di Marella Caracciolo, nonché vedova Agnelli, che i fratelli hanno fatto comparire come cittadina svizzera sul piano fiscale.
Il problema è che la Procura, anche su denuncia della figlia Margherita, è convinta del contrario. Così è emerso che Elkann e fratelli facevano figurare innumerevoli lavoratori come se lavorassero per loro e non per la signora Caracciolo così da rafforzare l’idea che la nonna vivesse in Svizzera.
Juve, Elkann e fratelli indagati per truffa contro lo Stato
Ecco quanto si legge sul giornale:
Nell’ultima annotazione del Nucleo di polizia economica e finanziaria torinese che sta conducendo le indagini, redatta lo scorso 5 marzo, si spiega chiaramente che «le cessioni di quote avvenute tra Marella Caracciolo e i nipoti indagati paiono rivestire carattere di atti simulati, non essendo ad oggi stata acquisita prova del pagamento del prezzo ed emergendo anche profili di apocrifia delle firme dei documenti indicati».
«Tali opacità – si legge nell’ultimo decreto di sequestro firmato il 6 marzo dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal sostituto Giulia Marchetti – si aggiungono a quelle relative al titolo giuridico di possesso delle quote in questione da parte di Marella».
Cosa hanno trovato nella caldaia di casa Elkann
Ma non finisce qui, anzi. Si legge ancora:
Per realizzare «la strategia evasiva», secondo la Procura subalpina, John Elkann avrebbe assunto formalmente i dipendenti delle residenze di Villa Fresco, Villa To e Villar Perosa che «assistevano di fatto Marella Caracciolo».
Nel locale caldaie dell’abitazione del pupillo di Gianni Agnelli, prescelto come suo erede “al trono della Fiat”, i militari del nucleo economico finanziario di Torino hanno trovato durante le perquisizioni una ventina di faldoni con i documenti di «domestici, cuochi, autisti, governante, guardarobiera, maggiordomi».