L'analisi de Il Roma: "Anche l’esame del nove è stato superato, ora c'è un altro napoletano da tenere a bada"

21.09.2017
12:10
Redazione

E anche l’esame del nove è stato superato. Tutti volevano aspettare la gara con la Lazio per capire se era l’anno giusto del Napoli per una lotta seria allo scudetto. Dopo i quattro successi su quattro con le piccole, il banco di prova dell’Olimpico era fondamentale per una squadra decisa più che mai a dominare il campionato fino alla fine. Il primo tempo lasciava pensare che gli azzurri fossero tornati quelli del match di Champions contro lo Shakhtar. I padroni di casa gli avevano prese le misure e addirittura erano passati in vantaggio grazie ad una invenzione di Ciruzzo Immobile per De Vrji. Proprio non si riusciva ad avere il ritmo giusto, si soffriva in ogni zona del campo rischiando sulle ripartenze dei capitolini. Qualcosa, però, stava cambiando prima di andare al riposo. Callejon avrebbe potuto pareggiare sul solito lancio di Insigne ma Strakosha si era superato deviando per un soffio in angolo. Durante il riposo non si sa Sarri come abbia cambiato la mentalità del gruppo. Sta di fatto che nei primi quattordici minuti della ripresa si è chiuso il discorso mandando ko la Lazio. Koulibaly, Callejon e Mertens hanno timbrato il cartellino facendo impazzire i diecimila napoletani presenti all’Olimpico per l’occasione. C’è stato tempo anche per un quarto gol siglato da Jorginho su calcio di rigore. Prima, però, di andare avanti bisogna per un attimo fermarsi di fronte alla prodezza dell’attaccante belga in occasione della terza rete. Il “Ciruzzo” fiammingo, davanti agli occhi del “Ciruzzo” Immobile di Torre Annunziata, ha fatto venire in mente le poesie di Diego Armando Maradona. Quel pallonetto a giro di destro da fuori area riconcilia con il mondo della pedata. Davvero ti viene voglia di rinnamorarti di uno sport come questo che a volte fa divertire davvero poco. Con l’Inter bloccata dal Bologna, dunque, in vetta alla classifica ci sono il Napoli e la Juventus. La Signora ha avuto qualche difficoltà per battere la Fiorentina ma alla fine c’è riuscita con il minimo risultato (1-0). Lassù, dunque, brillano le due stelle date per favorite nella griglia di partenza. Ma di scudetto Sarri proprio non ne vuole sentire parlare. «Adesso sono concentrato sull’allenamento in vista del match di sabato con la Spal», ha spiegato dopo la partita l’allenatore toscano. La falsa partenza del Napoli, comunque, non l’ha preoccupato più di tanto. Sapeva che qualcosa doveva cambiare e non si poteva sbagliare così tanto. Amen. Nel secondo tempo, infatti, come per magia i partenopei sono tornati i più belli d’Italia. A questo punto si può dire che in Ucraina è stato solo un incidente di percorso. Sì perché se con il Benevento era sembrato tutto troppo facile, con la Lazio c’è stata la conferma dell’ottimo lavoro di Maurizio Sarri. Non si può diventare improvvisamente scarsi. Iersera all’Olimpico bisogna fare i complimenti alla Lazio del primo tempo. Simone Inzaghi ha saputo imbrigliare gli azzurri con una squadra corta e capace di saper ripartire. Ma senza quella giocata di Immobile si sarebbe andati a riposo sul pareggio. Così non è stato ma il Napoli non si è mai abbattuto. È rientrato in campo con la rabbia e tanta fame e per i capitolini non c’è stato scampo. Uno, due, tre e quattro: un poker di gol che va ad aggiungersi alle quindici reti delle prime quattro sfide. Scusate se è poco. Si resta, quindi, prima guardando adesso alla Spal. Dopo Immobile c’è un altro napoletano, Borriello, da tenere a bada.

Fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
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