L'analisi del CorSport - La Supercoppa potrebbe restituire ai signorini del signor Benitez fresche convinzioni da terzo posto. Una 'perla nera' per Rafa

20.12.2014
01:45
Redazione

Scrive Francesco Marolda sul Corriere dello Sport: "Diciamo la verità, se il Napoli avesse potuto scegliersi l’avversario da infilare tra l’ultimo tormento milanese e l’imminente speranza del Qatar che nome avrebbe fatto? Quello del Parma, non v’è dubbio. Perché - detto con tutto il rispetto, si capisce - Donadoni e i suoi imbarazzati giovanotti oggi sono una “comodità” per chi l’affronta. Però il rischio era proprio questo. Era che da perdere aveva solo il Napoli, stretto tra un successo dovuto e un qualsivoglia altro risultato che sarebbe stato invece devastante. E non solo per l’imminente Superappuntamento con la Juve. Ma il Napoli stavolta non ha fatto scherzi. Ha fatto quello che doveva. Ha fatto il “dovuto”. Che tale sarebbe stato pure se di gol ne avesse fatti il doppio: sempre col “dovuto” rispetto per il Parma, si capisce. Insomma: una sicura e rassicurante prova generale in vista del monday quasi night di Supercoppa. Quello che deciderà della buona digestione o meno del pranzo di Natale nelle piagnone province azzurre del pallone, ma pure nel verde, artrosico e umido della contea metropolitana del Merseyside. Tra i prati della periferia di Liverpool, giusto per capirci. Perché se per un verso è vero che quella Supercoppa nulla toglierebbe e nulla metterebbe al suo incerto campionato, per l’altro è certo che dentro quel trofeo - esteticamente bruttarello, in verità - il Napoli ci infilerebbe l’orgoglio del momento e la speranza di una svolta. Quella di un 2015 diverso, lontano da ogni sentimento d’autodistruzione in campo (molto) e fuori (poco). Occhio e gol al Parma e pensiero già alla Juve, dunque. Logico. Prevedibile. Praticamente inevitabile. Perché il match di lunedì in Qatar è di quelli che in un certo senso possono cambiare il corso delle cose. Già: come l’infausto e autodistruttivo incrocio col Bilbao nelle notti d’agosto mise inopinatamente in ginocchio gioco e certezze degli azzurri fatti subito fuori dalla Champions, così ora strapazzare la Juve e tornare a casa con la Supercoppa potrebbe restituire ai signorini del signor Benitez fresche convinzioni da terzo posto almeno. Insomma, là, all’ombra del “grande albero” dove una volta si pescavano perle e oggi si vive (benissimo) di petrolio, il Napoli, forse, ci va soprattutto per ritrovare se stesso dopo gli smarrimenti degli ultimi tempi. Questione più intimistica che tecnica, forse? Beh, che il Napoli sino ad oggi ci sia stato poco con la testa e l’anima è sicuro, ma pure il gioco, il piede ed il disegno tattico hanno fatto la loro brutta parte. E se non poteva essere il Parma il testimone d’un necessario seppur tardivo cambiamento, di sicuro potrebbe essere questa Supercoppa la superoccasione per uscire fuori della crisi. Per cominciare un’altra storia e un altro campionato, visto che poi ci sarà tempo prima della sfida con i turchi in Europa League. Ecco, anche per questo, oltre che per il mercato per metà già fatto, c’è discreta attesa e buona fiducia circa il futuro azzurro. E quando si dice fiducia, in casa Napoli si ha il dovere di pensare anche a Zapata. La “perla nera” del signor Benitez. E’ vero, non ha piedi sempre dolci e intelligenti, però sgobba e soprattutto segna. Che vuol dire? Vuol dire che, quando arriverà, Gabbiadini dovrà vedersela con lui. Anche con lui"

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