L'avvocato Malagnini: "Taglio stipendi? Nulla può essere imposto ai calciatori, se si gioca potrebbero pretendere l’intera paga"

07.04.2020
18:00
Redazione

Taglio degli stipendi, parla l'avvocato Malagnini

Ultimissime notizie calcio - L’avvocato Luciano Ruggiero Malagnini, esperto di diritto sportivo ma anche di rapporti contrattuali tra calciatori e società, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.

La Lega di A ha raggiunto un accordo sui tagli da proporre ai calciatori: 4 mesi se la stagione non ripartirà, 2 mesi se il torneo sarà portato a conclusione regolarmente. Cosa accadrà ora? 

«Non si tratta di un accordo raggiunto in sede sindacale, non c’è stata una contrattazione e nulla può essere imposto ai calciatori. Non a caso il comunicato della Lega fa riferimento alle successive trattative individuali con i calciatori. Come confindustria del calcio, che genera utili e che a cascata garantisce la mutualità alla B, alla Lega Pro e ai Dilettanti, la Lega si è data un indirizzo, ma non può imporre nulla ai calciatori». 

Se la stagione sarà conclusa regolarmente, e dunque il calciatore garantirà le sue prestazioni, anche chiudendo i tornei a luglio o agosto, come si giustifica il taglio di due mesi di stipendio? 

«Dal suo punto di vista, il calciatore garantisce la prestazione e potrebbe pretendere l’intera paga. Tuttavia la società si trova a sostenere una prestazione più onerosa rispetto a dei ricavi che sono diminuiti: prenderà tutti i soldi dalle tv, però perderà gli incassi se si giocherà a porte chiuse, potrebbe dover restituire la quota partita agli abbonati. Insomma, le condizioni economiche saranno diverse, pur se meno gravi rispetto a uno stop definitivo del torneo»

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