L'editoriale di Corbo: "Abbonamenti flop, il Napoli comunica molto e male. Illude e delude i tifosi, ora è in affanno"

19.08.2019
17:20
Redazione

Consueto editoriale del giornalista Antonio Corbo sulle colonne dell'edizione odierna de La Repubblica.

L’Inter stravince con 40mila abbonati, la Juve supera i 27mila, il Napoli è solo terzultimo con 9mila. Tocca al campionato rimettere ordine secondo valori tecnici, qualità del gioco, esplosione di un bomber o crisi impreviste. Leggere il futuro attraverso la vendita delle tessere non conta nulla. Ma quelle cifre qualcosa dicono. Premiano la campagna di comunicazione dell’Inter che sfonda le prime pagine con le sue trattative. Quella per Alexis Sanchez richiama subito i fasti un po’ lontani dell’ex nino maravilla del Barcellona di cinque anni fa, poco importa che l’attaccante cileno ormai trentunenne abbia segnato in due stagioni con il Manchester United appena 3 gol in 32 partite. L’Inter fa sognare i suoi tifosi con Romelu Lukaku che per 85 milioni arriva dalla Premier con una media gol più bassa di Icardi. L’attaccante belga di origine congolese in Inghilterra ha segnato ogni 212 minuti, in Italia il pur chiacchierato bomber argentino messo alla porta dall’Inter ogni 153. La campagna abbonamenti riflette non solo il giudizio sulle operazioni, ma anche la capacità di un club nel trasformarle in sogni. Se il Napoli vende per ora più tessere solo di Atalanta e Spal ci sarà un motivo. Non ha ceduto i migliori, ha trattenuto persino il quotatissimo Koulibaly, acquistato Manolas, tra i migliori difensori della serie A, l’ordinato esterno mobile Di Lorenzo, la sorpresa Elmas e l’avvincente Lozano, messicano tutto scatti e fantasia che ricorda Lavezzi. La squadra appare incompleta, ma i colpi sono interessanti. Perché una platea da metropoli ed un tifo che bolle danno solo 9mila abbonati? Il Napoli comunica molto e male. Illude e delude. A luglio annuncia una stagione trionfale. Un campionato migliore. Dopo il secondo posto, rafforza l’ansia di scudetto. De Laurentiis ripresenta un allenatore tornato in Italia carico di trofei, Ancelotti ribadisce che è qui «per vincere» . Sale la febbre. Poi? Segue una fase stressante per il tifoso: sente già suo il grande nome in arrivo, ma vede lentamente sfumarne l’acquisto. James Rodriguez non è una invenzione, lo richiede Ancelotti offrendo garanzie personali, ma sabato uno dei giocatori più popolari al mondo è a Vigo sulla panchina del Real. E Pépé? La perla della Ligue 1, velocità devastante, vicinissimo al Napoli, giocherà con l’Arsenal. Affare fatto con il Lille, salta tutto per la smodata mancia pretesa dai suoi tre agenti. Forse ci si poteva informare prima che atterrasse sul prato di Dimaro l’elicottero dei furbastri intermediari. Unico scopo per loro: dare la sveglia all’Arsenal. Quel giorno il Napoli fu usato. Oggi il Napoli appare in affanno. Puntava su Milik come il bomber dell’avvenire, non immaginando le sue pretese economiche per il rinnovo, ingaggio doppio. Non si iscrive alla corsa per Icardi, lascia campo libero alla Juve che era ed è in contatto stretto con la eccentrica coppia Mauro & Wanda, Ancelotti parla del polacco come il punto fermo dell’attacco e allude a Icardi quando dice che «verrà qui solo chi considera il Napoli una priorità». Il bomber emarginato dall’Inter pensava e pensa solo alla Juve. Gelido anche De Laurentiis, temeva di non sopportare l’esuberanza della moglie-agente. Ora che Milik si allontana dal futuro del Napoli ma anche dai compagni seccati perché spreca in area la loro grande fatica; ecco i tentativi un po’ tardivi ma giusti per Icardi. Corretto come affare proporre Milik e qualche decina di milioni all’Inter. Raggelante invece passare da Icardi a Llorente, 34 anni, disoccupato con un grande passato. Ma offerto in Italia come "il gigante di Pamplona". Già, l’arte di comunicare. Non è finita. Non sfugge al tifoso che Allan è senza ricambi come incontrista, che lasciano dubbi gli esterni bassi. Il campionato chiama. Sabato a Firenze, il 31 agosto la Juve di Sarri a Torino. Un finale di pirotecnico può sconvolgere anche la classifica di Ferragosto.

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