L'editoriale di Corbo: "Che fare ora con Koulibaly? Pro e contro di una cessione pesante"

14.07.2020
09:00
Redazione

Futuro Koulibly, l'editoriale di Antonio Corbo

Calciomercato Napoli - Futuro Koulibaly, ora è lo stesso giocatore a orientare la SSC Napoli. Ne parla Antonio Corbo in un editoriale per La Repubblica oggi in edicola: 

Il tema lo detta Koulibaly. Nel giro di tre giorni svetta sugli altri, in campo e in cronaca. Annuncia il venerdì che sarebbe felice di rimanere a Napoli, città che nessuno può accusare di razzismo. La domenica con il Milan restituisce poi al Napoli il gigante fino allo scorso anno conteso dai club europei sul filo dei 120 milioni. Cifra che la pessima stagione ha forse dimezzato, si registrano timidi sondaggi per 60-70. Il Liverpool cerca il partner di Van Dijk, il City un terzo difensore, anche United e Psg sono interessati. Manca però l’offerta da 100 milioni, il minimo secondo De Laurentiis.

Koulibaly, non è un caso, annuncia la sua voglia di Napoli. Con effetto doppio. Se gioca come domenica sera, crea nuove fibrillazioni sul mercato e costringe De Laurentiis a pensarci. Se considerava Koulibaly un assegno già in cassa, ora che fa: concede uno sconto o resiste? La decisione indirizza in un verso o nell’altro il futuro del Napoli. I vantaggi della cessione sottocosto sono modesti, ma evidenti. 1) Risparmia 6 milioni di ingaggio, 12 lordi, per un difensore di 30 anni; 2) Incassa i soldi da investire in una punta molto forte.

In favore della conferma: il Napoli sbanda in difesa, è settimo in A per reti fatte e subite: 52 e 43. Non bene. Via Albiol, la difesa ha bisogno di una guida. Ma se Koulibaly torna a giocare come domenica e non arrivano offerte da 100 milioni, il Napoli può ritirarlo dal mercato senza alterare il bilancio? Tra conferma e cessione, ballano molti milioni: 60-70 di mancato incasso, altrettanti per i prossimi 4 ingaggi. Ipotesi: 7 netti a stagione, totale 56 lordi. Un amministratore vigile come Chiavelli fa scattare il rosso. La qualità di Koulibaly ed i consensi di questa operazione, meritano un piano straordinario, mancando l’anno prossimo al club i proventi Champions.

Che fare? Volare più alto, lottare fino in fondo per lo scudetto, qualificarsi di nuovo per la Champions. È questo il programma più affascinante. Ma pone delle condizioni. La ripresa del mercato pubblicitario, il marketing, l’impegno della squadra come nell’anno dei 91 punti. Allora funzionò il "patto per lo scudetto". I giocatori non sono poeti, accettano un superpremio senza elevare gli ingaggi? Era il segreto di Boniperti. L’idea di giocatori soci nel grande business è prospettiva di civiltà come nelle migliori aziende moderne.

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