L'editoriale di Corbo su Repubblica: "La grande festa svela i timori di ieri e dà coraggio per la prossima domenica: questo Napoli, può agilmente vincere a Torino?"

03.05.2016
12:00
Redazione

Come se avesse giocato tutt’e due le partite di un insolito lunedì: quella della Roma e la sua. Il Napoli stanco e lezioso esalta la dinamica geometria del vecchio maestro, Edy Reja è tornato nello stadio amico con il suo stile: né rivalsa né sconti. Gli somiglia proprio l’Atalanta, per l’incisiva sobrietà della sua partita. Si è sistemata in campo evidenziando subito dopo il 31esimo gol di Higuain le luci più fioche del Napoli: la prima è quella di Jorginho, attaccato da Diamante schierato solo nel primo tempo tra le linee in un decoroso 4-2-3-1. Cambia partita la sostituzione di Diamanti. In condizioni imperfette comunque ispirava Borriello e disturbava il Napoli che all’inizio della ripresa sembra sbloccarsi: è la chiave tattica della serata, perché ritrova in parte Jorginho, riprende tono e campo, allarga il gioco anche a destra, dove Callejon tiene a bada Dramé e avanza sicuro Hysaj, senza perdere di vista Kurtic. Ma non esplode la sinistra perché Hamsik e Insigne inseguono finezze o gol personale. Meglio Hamsik, comunque. Sarri invece comincia a stancarsi dell’annoiata vanità del giovanotto di Frattamaggiore, ritirandolo per Mertens. Senza agitarsi Reja supera la buriana sistemando di nuovo l’Atalanta: dà pieni poteri a Cigarini che il Napoli di Mazzarri quasi regalò all’Atalanta, il centrocampista riordina il reparto, ma nulla può contro un Napoli che ha due invalicabili punti di forza. Il primo è Koulibaly che svetta con Albiol in difesa supplendo anche ai disagi di Ghoulam nel confronto con D’Alessandro vivacissimo ma solo nel primo tempo. L’altro è Higuain che converte nel 32esimo gol uno scambio largo con Callejon. Offre con la sua nona doppietta una vittoria sofferta e di immenso valore. De Laurentiis lo accompagna nell’uscita dal campo con lo sguardo di una precoce nostalgia. Non sa mentire il calcio: la partita quindi segnala la straordinaria dimensione del bomber argentino. Perché nel finale, Higuain ormai fuori, si apre uno squarcio nella affannata organizzazione difensiva, giusto per mettere i brividi al Napoli con il labile 2-1. Ma ci si mette ancora la sapiente regia del calcio: c’è spazio per Sportiello che si presenta così al suo probabile, prossimo club con due interventi risolutivi. La grande festa svela i timori di ieri. E dà coraggio per la prossima domenica: il Napoli, questo Napoli, può agilmente vincere in trasferta con il Torino?

Fonte : Corbo - Repubblica
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