L'editoriale di Mura: "Rassegnazione e immaturità: il meccanismo del Napoli si è inceppato"

07.12.2017
18:40
Redazione

Gianni Mura nel suo editoriale per La Repubblica: "Il gol più mportante lo segna Bernard, un gol alla Insigne. Serve a poco il gol-lampo di Zielinski, che aveva illuso il Napoli. Dall’Ucraina la botta arriva in Olanda, gli azzurri la accusano più di un diretto al mento. E Jorgensen pareggia, di testa. E lo Shakthar raddoppia, in modo così facile da far nascere qualche sospetto. Alla faccia delle dichiarazioni di Pep Guardiola alla vigilia, il City non s’è spolmonato per vincere. Un rigore di Agüero nel finale, e anche un’incornata di St. Juste nel finale sigillano l’addio del Napoli, sconfitto là dove cercava solo la vittoria, alla Champions. Succede spesso, quando il destino è in mani altrui. Forse meglio così: né il Napoli né il City hanno fatto quello che si attendeva. A questo punto si può parlare di sconfitta indolore. Al Napoli in passato è toccato l’amaro calice dell’eliminazione con 12 punti. Questa, con 6 appena, brucia meno, ma alla fine dell’avventura si dovrà convenire che questa eliminazione è nata all’esordio, in casa dello Shakhtar. Indolore ma da analizzare. La botta al morale della squadra ha certamente influito, ma una squadra in salute un Feyenoord abbastanza mediocre se lo sarebbe mangiato. Primo tempo accettabile, il sostituto di Insigne, Zielinski, con un destro in mischia manda la gara sul binario migliore. Mertens e Hamsik, a mezzo metro dal gol numero 115, salva Tapia, hanno tra i piedi la palla del secondo gol, che non arriva. Arrivano, invece, molti errori nei passaggi, una crescente rassegnazione, da un lato giustificabile dall’altra neanche un po’. Non è più il Napoli di qualche settimana fa: è meno brillante, meno veloce, meno preciso, meno spavaldo, come se la sconfitta con la Juve avesse rotto o almeno inceppato il meccanismo. Poi è chiaro che avere sulla catena di sinistra Ghoulam e Insigne è ben diverso che avere Mario Rui e Zielinski. Ma scrollarsi di dosso la rassegnazione, per orgoglio, per dimostrare di essere ancora forti, per fare contenti i tifosi, questo una squadra matura l’avrebbe fatto. Anche perché il gol di St. Juste ha una conseguenza negativa, oltre a segnare la terza sconfitta in tre trasferte: toglie al Napoli la possibilità di essere testa di serie in Europa League. E vediamo con che piglio la squadra tornerà sui campi europei. Ieri, tanto per cambiare, altri due gol di testa. Sul primo Albiol salta fuori tempo, sul secondo sta a guardare. Minime note positive: Ounas e Rog. Serviranno anche loro a ritrovare un Napoli che non può essersi perduto, ma deve rilanciarsi anche psicologicamente".

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