
Signorini (ex preparatore Maradona): "Per allenarci andavamo ad Agnano. Da Troisi a Pino Daniele: Napoli è la cosa più bella che mi sia capitata"
Intervista all'ex preparatore di Maradona
Ultime notizie - Fernando Signorini, ex preparatore atletico di Maradona, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno, di cui vi riportiamo alcuni passaggi:
Che rapporto ha oggi con Diego? Lo sente ancora? «Si, ogni tanto ci sentiamo. Lui adesso è al Gimnasia La Plata che somiglia al Napoli del 1984-85, una squadra in lotta per la salvezza, l’unica grossa differenza è che Maradona allora era in campo, oggi è in panchina. Parliamo sempre di Napoli, in quella città ho vissuto rapporti indimenticabili: l’avvocato Vincenzo Siniscalchi, i figli di Enrico Isaia, Gianni Minà. Napoli è la cosa più bella che mi è successa nella vita, manca qualcosa a chi non conosce questa città. È il luogo più vivo al mondo e sono stupito anche per il modo in cui trasmette emozioni con la musica, il sorriso della gente, i fuochi d’artificio. Il mare è meraviglioso, ho un ricordo fantastico della costiera, se potessi scegliere la città in cui vivere, opterei sempre per Napoli. Se Diego fosse andato in un’altra squadra, la sua carriera non sarebbe stata uguale».
Per Diego, però, Napoli è stata anche un po’ troppo oppressiva… «Abitavamo vicini, io a via Manzoni, Diego a via Scipione Capece, e ammetto che per allenarci in tranquillità dovevamo andare all’ippodromo di Agnano ma ho ricordi troppo belli: lo stadio gremito il 5 luglio 1984, gli incontri con Bertoni e Josè Alberti, i sapori, i colori della città come dice la canzone, le amicizie. Mi è capitato di parlarne anche con Careca. La festa sulla nave dopo il secondo scudetto in cui conobbi Massimo Troisi che era in compagnia della sua fidanzata, fu doloroso sapere della sua malattia qualche mese dopo quell’incontro. Le cene a casa di Bruscolotti che aveva con Diego un grande rapporto come dimostra la consegna della fascia di capitano, il ristorante “La Sacrestia”, le feste a casa di Ciro Ferrara con Pino Daniele. Ho incontrato tantissimi artisti, come lo stesso Nino D’Angelo, una volta sono andato anche negli studi della Rai per dare una maglia di Diego a Loredana Bertè, era per il suo compagno Borg, grandissimo tennista».