La casa di un procuratore da ristrutturare: "Ci sono io!" Ecco come è iniziata la scalata di Hysaj

30.07.2015
12:20
Redazione

Dietro all'arrivo di Hysaj al Napoli si nasconde una storia intrecciata ai fatti di cronaca dei giorni nostri. Una storia quasi comune a tanti altri immigrati che inizia con un viaggio della speranza sfidando le onde del mare in pieno inverno come fece il padre che è approdato sulle coste del Salento nelle vesti di muratore. E' la storia che ci viene raccontata da Il Mattino: il papà di Hysay adesso ha una sua ditta edile mentre il figlio sta per salutare l'Empoli. Ma quando mise piede in Puglia salì in Toscana per fare quello che faceva in Albania: il muratore. Le cose vanno male, malissimo e di lavoro ce n’è poco: ma sulle colline di Firenze, dopo una decina di anni a stringere i denti in giro da una paese a un altro, arriva l'incontro che cambia il destino: una signora nota il suo sguardo e gli chiede se conosce qualcuno che possa fare dei lavori in casa. «Ci sono io signora!». La casa da ristrutturare è di Marco Piccioli, un procuratore. Il papà gli parla dopo qualche tempo di questo figliolo rimasto nel nord dell'Albania, nei pulcini dello Shkoder. Piccioli è sincero: guarda è troppo piccolo, portalo qui tra cinque anni. E cinque anni dopo, è il 2009, il ragazzo è in Italia: provino, test e il manager toscano si convince che ha fatto bene a farlo venire qui. Da quel momento inizia la scalata.

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